FUMO: IL PREMIER RENZI SI SCHIERA CON I PRODUTTORI DI TABACCO DEFINENDOLI

Un attacco durissimo al Premier Matteo Renzi è stato sferrato dal Codacons nel corso del consueto convegno all’Iss nell’ambito della Giornata mondiale contro il tabagismo. Mentre l’OMS denuncia le connivenze tra i governi e le multinazionali, il Premier Renzi è testimonial della Philip Morris – ha denunciato il presidente Carlo Rienzi nel corso del convegno – Sebbene l’Oms abbia chiesto apertamente ai Governi di evitare stringenti interrelazioni con le multinazionali del tabacco, il Presidente del Consiglio Italiano o scorso 10 ottobre va ad inaugurare, con grandi complimenti ed entusiasmo, la sede di una multinazionale di sigarette. Ad ascoltare l’altisonante encomio del Premier alla Philip Morris ed al suo Chief Executive Officer André Calantzopoulos, ci sono i dipendenti della società, il management al completo, il candidato Pd alla regione, Stefano Bonaccini, Romano Prodi e Sergio Marchionne. “Il futuro è oggi” è la frase ripetuta costantemente nel corso del discorso del Presidente Renzi. Ed ancora: “Il futuro è oggi non torna come frase….uno potrebbe dire ….Come fa il futuro ad essere oggi?…il Futuro è domani!!….. Ma questo lo dicono le persone annoiate….le persone che non sono in grado di sognare”. E forse ha ragione Renzi nel dire che il futuro è oggi visto che per molti italiani vittime dei danni del fumo non potrebbe esserci un domani. Non è la prima volta che il Governo Renzi sembra tutelare la ricchezza dei “potenti”, lucrando sulla dipendenza delle persone – spiega il Codacons – È stato così anche per il gioco d’azzardo con sanatorie per le sale abusive, aumento delle possibilità di vincita al Superenalotto, blocco del piano d’azione contro la ludopatia e introduzione di vantaggi per i gestori che garantiscono maggiori volumi di gioco. Quello delle sigarette e quello del gioco d’azzardo rimangono a tutt’oggi i due conflitti di interesse più evidenti dello Stato Italiano che continua a speculare su tutto ciò che danneggia la salute creando dipendenza. Ma l’Italia è in ritardo anche sul divieto di commercializzare i pacchetti con meno di 20 sigarette – ha sostenuto all’Iss Carlo Rienzi – sebbene l’art. 14 della Direttiva 40/2014 al comma 1 recita “Una confezione unitaria di sigarette contiene almeno 20 sigarette”, tutt’oggi presso gli appositi rivenditori sono acquistabili i mini – pacchetti. Il suddetto intervento è stato appositamente pensato per evitare che i più giovani, maggiormente propensi all’acquisto dei pacchetti composti da 10 sigarette, siano portati ad avvicinarsi al fumo.