La “Buona Scuola” e i presidi

Ieri ho assistito a una manifestazione dei sindacati davanti alla Camera dei Deputati, promossa in relazione alla discussione della proposta di legge sulla cosiddetta "Buona Scuola". L’argomento che mi ha più colpito è stato il riferimento alle competenze del dirigente scolastico (preside), che può conferire incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento. Questa facoltà è stata quella più contestata dai sindacalisti che hanno paventato "favori" e, soprattutto, è stato fatto riferimento ad un provvedimento analogo disposto nel periodo fascista. Di conseguenza, l’attuale provvedimento è "fascista". Pensiero debole di chi non ha argomentazioni da contrapporre. Altra argomentazione è stata quella della qualità dell’insegnamento che verrebbe concentrata in pochi istituti scolastici, perchè i presidi sceglierebbero i migliori insegnanti, istituendo scuole di serie A e B. E’ appena il caso di ricordare che le scuole di serie A e B esistono di fatto e i genitori scelgono per i propri figli le scuole che possono offrire le prestazioni migliori. Come in tutte le professioni, esistono insegnanti più o meno bravi. Sta alla competizione sollecitare le migliori performance.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc