Banche italiane. Quanto sono solide?

Questa è la settimana delle assemblee dei soci delle grandi banche d’affari americane: Morgan Stanley, JPMorgan e Goldman Sachs. L’occasione è propizia per parlare delle banche italiane e della loro solidità, il total capital ratio, ovvero della risorse finanziarie delle banche e quindi della loro capacità di restituire i soldi ai clienti. La solidità viene espressa in percentuali: tanto il valore è più alto tanto più la banca sarà solida. Entro il 2019 questa percentuale è stata stabilita, dalla Ue, nel 10,5%. Possiamo tranquillizzare i risparmiatori visto che le nostre banche sono al di sopra dei valori minimi comunitari. Leggendo però i dati (dicembre 2014), rileviamo delle sorprese: la banca più solida è Mediolanum con il suo 18,4%, seguita da Intesa Sanpaolo al 17,2%; Unicredit e Monte Paschi hanno percentuali vicine, la prima al 13,4% e la seconda al 13%. Insomma, la banca senese, al centro delle polemiche e della diffidenza dei risparmiatori, mantiene una sua solidità paragonabile a quella di una delle più grandi banche italiane. Infine, con delusione (credevamo nella efficienza sudtirolese), è la Cassa di Risparmio di Bolzano che si attesta al 9,5%.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc