BCE bacchetta l’Italia: più liberalizzazioni

La BCE (Banca Centrale Europea) bacchetta l’Italia: servono più liberalizzazioni. Gli ultimi provvedimenti del governo, infatti, sono piuttosto tiepidi: non si è liberalizzato il mercato di alcune tipologie di farmaci e quello delle attività di compravendita degli immobili. Chissà perchè i farmaci di fascia C, prescritti con ricetta, devono essere venduti solo nelle farmacie e non anche nelle parafarmacie dove è presente un farmacista; e chissà perchè occorre passare attraverso uno studio notarile per acquistare un immobile. Il perchè è ovvio: si tutelano alcune corporazioni. Passiamo ad altri settori che necessitano di liberalizzazione. Quello dei carburanti, per esempio. Non si capisce perchè non si possono istallare, o meglio è difficile istallare, stazioni di distribuzione collegati ai centri commerciali. Il perchè è ovvio: si tutele la corporazione delle società (ENI, per esempio) e dei benzinai. Insomma, è ancora lunga e irta di ostacoli la strada da fare per liberare questo Paese da lacci e lacciuoli corporativi.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc