GIOCO D’AZZARDO. DA MILANO APPELLO AL PARLAMENTO

Per prevenire e contrastare un fenomeno che sempre più sta assumendo i caratteri dell’emergenza – a livello nazionale si stima un bacino potenziale di 5 milioni di persone affette da dipendenza da gambling – il Comune di Milano e la Regione Lombardia, da tempo protagoniste di una battaglia per regolamentare la diffusione delle sale da gioco e delle macchine slot in esercizi commerciali, hanno deciso di fare squadra per combattere con sempre più efficacia la ludopatia. Se ne è parlato questa mattina in un convegno svoltosi a Palazzo Marino, alla presenza delle istituzioni e delle associazioni no profit già attive sul territorio.

“Il lavoro comune delle istituzioni sta portando a buoni risultati – ha affermato la vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris – ma dobbiamo sforzarci ulteriormente per creare un sistema che faciliti la consapevolezza delle persone coinvolte per la presa in carico dalle strutture di cura”.
“L’azione di Comune e Regione però non basta – ha proseguito De Cesaris -. Serve un intervento legislativo nazionale per coprire quelle zone grigie, dal gioco on-line, che travolge in particolare i più giovani, alla giungla dei gratta e vinci, nelle quali si nascondono le maggiori criticità”.

“Sul fronte della prevenzione – ha sottolineato l’assessore ai Servizi Sociali, Pierfrancesco Majorino – è fondamentale avviare una vera e propria mobilitazione culturale che metta in guardia i cittadini sui rischi derivati dal gioco d’azzardo, che troppo spesso degenera in dipendenza e comportamenti schizofrenici, specialmente tra le fasce più deboli della popolazione”.

Indispensabile anche l’azione di controllo svolta dalla Polizia locale: “Ad oggi a Milano sono state comminate 25 multe a sale da gioco o pubblici esercizi che non rispettavano la normativa in materia – ha ricordato l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli – ma un contributo altrettanto importante è quello fornito dagli stessi cittadini, che con le loro segnalazioni tengono alta l’attenzione sul fenomeno.
“Poiché il Ministero dell’Interno ha dichiarato che esistono due normative di riferimento – quelle del Tulps e quelle regionali o degli enti locali – che hanno entrambe validità, è necessario prevedere un unico iter autorizzativo che risponda a entrambe e non, come oggi, due iter separati che danno spazio a equivoci”, ha concluso l’assessore Granelli.

“La legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico – ha dichiarato l’assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia Viviana Beccalossi – è un punto di partenza importante, ma da sola non può bastare per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso. Deve partire una vera e propria sollevazione popolare: i cittadini devono boicottare i locali pubblici, bar compresi, in cui ci sono delle slot machine, andando a bere un caffè e a mangiare un panino da chi non ospita queste macchinette mangiasoldi. La nostra Legge, inoltre, ha ancora margini di miglioramento. Non poteva essere altrimenti dato che si è trattato del primo provvedimento di questa portata a livello nazionale. In queste settimane stiamo studiando le nuove norme da presentare in Consiglio per restringere ancora di più il cerchio attorno al gioco d’azzardo incontrollato e permettere che anche le slot oggi attive, allo scadere delle licenze attuali, non possano più essere ‘riaccese’ se presenti all’interno delle fascia sensibile di cinquecento metri da scuole, case di cura, chiese e oratori”.