Crocetta ter: tra continuità confindustriale, clientele e politiche liberiste

Il terzo governo Crocetta nasce nel segno della continuità con le fallimentari esperienze precedenti, con la regia predominante di Confindustria Sicilia, che mantiene decisive leve di comando. Con l’aggravante di un sostanziale commissariamento operato dal governo Renzi, per imporre un risanamento del bilancio regionale con misure liberiste a danno delle tutele sociali, della crescita economica, del mondo del lavoro dipendente.
Il blocco affaristico-mafioso, che negli ultimi anni ha avuto modo di ricostruire e rilanciare i propri interessi, attraverso le clientele, la lottizzazione delle risorse e la cementificazione dell’isola, non viene messo in discussione. Anzi, con la promozione di figure legate al passato di Mannino, Cuffaro e Lombardo, ha l’occasione di un ulteriore rafforzamento.
Contro l’imbroglio di una “rivoluzione” presunta, trasformista e consociativa, si pone più forte la necessità di un’opposizione sociale e politica di una sinistra da unire, per affermare l’alternativa di una Sicilia dei beni comuni e dei diritti, contro il Muos, le trivellazioni, le devastazioni ambientali, la desertificazione produttiva.
Rifondazione comunista è impegnata con i propri militanti nelle mobilitazioni organizzate dai comitati de L’Altra Europa con Tsipras nei diversi territori dell’isola, e che culmineranno nella manifestazione del 22 Novembre a Palermo, per cacciare Crocetta e sciogliere l’Ars.

Mimmo Cosentino,
segretario regionale Prc Sicilia