Unimpresa, ​concentrare risorse per taglio Irap

Il peso delle tasse deve calare sia per le famiglie sia per le imprese. Tuttavia, in un quadro di risorse finanziarie scarse, sul versante delle casse dello Stato, è opportuno concentrare gli sforzi e i fondi disponibili per ridurre il carico tributario a carico delle imprese, insistendo con l’alleggerimento dell’Irap che più di tutti gli altri balzelli rappresenta una zavorra pesantissima sul rilancio dell’economia italiana. Lo sostiene il Centro studi di Unimpresa in relazione al dibattito in corso sulla legge di stabilità per il 2015. E’ importante sostenere anche le famiglie, ma se il risultato di bonus da 80 euro a pioggia è quello già visto, cioè non in grado di sostenere la ripresa attraverso un rilancio dei consumi, allora appare opportuno puntare sulle aziende: la loro possibilità di fare investimenti e quindi di creare nuova occupazione possono dare impulso alla crescita. Le misure per ridurre l’imposta regionale sulle attività produttive inserite nella manovra, però, risultano deludenti. Lo sgravio Irap varato dal governo prevede è controbilanciato da un aumento della stessa imposta. La copertura finanziaria per i tagli introdotti nella manovra del governo che ha eliminato dalla base imponibile il costo del lavoro per i soli contratti a tempo indeterminato, prevede infatti un aumento dell’aliquota dello stesso tributo, ridotta a maggio scorso. Ne consegue che, al netto della sostanziale partita di giro messa sul tavolo dal governo, i 5 miliardi di euro di sconto Irap annunciato dal governo, si riducono a soli 2,9 miliardi. Ciò è il frutto, probabilmente, della scarsezza di mezzi finanziari a disposizione del governo. A gennaio 2015, dunque, saliranno le aliquote ordinarie dell’Irap: quella che a maggio era stata ridotta, col cosiddetto decreto "80 euro" al 3,50%, tornerà al 3,90%; per le banche tornerà dal 4,20% al 4,65%, per le assicurazioni dal 5,30% al 5,90%, per le imprese agricole dall’1,70% all’1,90% e per le aziende in concessione dal 3,80% al 4,20%
Sempre sul versante fiscale, per le imprese ci sono altri i punti critici. In particolare, per quanto riguarda gli sgravi relativi ai dipendenti a tempo indeterminato, la copertura è stata individuata, oltre che dall’aumento delle aliquote ordinarie Irap, dalla cancellazione di due bonus oggi in vigore: quello che offre alle aziende 12 mesi di tagli sui versamenti contributivi per i contratti di apprendistato prolungati al termine dei tre anni di formazione; quello che prevede il taglio del 50% sui contributi per le aziende che assumono lavoratori in disoccupazione da almeno 24 mesi.