Mef, Rapporto sull’evasione fiscale: Giochi e scommesse nel mirino del fisco

Il mercato del gioco finisce nel mirino del fisco, con particolare attenzione alle operazioni di gioco con siti di soggetti privi di concessione e la relativa evasione dell’imposta unica, riciclaggio e frodi di gioco. La prevenzione, secondo il “Rapporto sull’evasione fiscale” presentato da Pier Carlo Padoan al Consiglio dei Ministri e che verrà poi presentato al Parlamento, prevede – segnala Agimeg – uno scambio di informazione con le corrispondenti Autorità estere, apertura di conti di gioco mediante il fondo speciale per giocate a fini di controllo, al fine di individuare i soggetti titolari di siti illegali, la segnalazione da parte di banche e intermediari finanziari delle somme trasferite a società di gioco non autorizzate (in corso di emanazione il provvedimento attuativo), la tracciatura di tutte le operazioni di gioco e l’inibizione dei siti illegali.
L’inviduazione di possibili frodi sarà possibile attraverso accertamenti bancari e finanziari, scambio di dati ed informazioni con l’Agenzia delle Entrate, l’individuazione dei giocatori che utilizzano siti illegali, sulla base delle informazioni fornite dalle banche e dagli altri intermediari finanziari. Nel 2013 sono stati effettuati 9.151 controlli nel settore giochi e scommesse, mentre tra gennaio ed aprile di quest’anno sono stati 3.671. “Anche l’azione svolta dalla Guardia di Finanza a tutela del monopolio statale sui giochi e sulle scommesse rientra nell’ambito delle funzioni di prevenzione e repressione delle violazioni in danno del bilancio nazionale, atteso che i fenomeni di abusivismo e clandestinità nel settore determinano inevitabili ricadute sul piano dell’imposizione fiscale.
L’attività di contrasto ai diversi fenomeni illeciti connessi al gioco amministrato è basata su un approccio trasversale, volto non solo a contrastare l’evasione fiscale, ma anche a tutelare il mercato dai tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata ovvero condotte di riciclaggio di denaro “sporco” e proteggere i consumatori da proposte di gioco insicure e pericolose.
Nel 2013, la Guardia di Finanza ha eseguito 9.471 interventi, individuando basi imponibili sottratte a tassazione per 937.876 euro ai fini del prelievo erariale unico e di 122.048.232 euro ai fini dell’imposta unica sulle scommesse”.