CGIL CISL UIL ORGANIZZANO CONFRONTO CON CAPIGRUPPO ARS E GOVERNO SICILIA

Si terrà nella sala Gialla di Palazzo dei Normanni domani, “alla vigilia di scadenze rilevanti”: dalla manovra finanziaria ter alla definizione del programma operativo per i fondi Ue 2014-20 all’avvio della discussione su “riforme non più rinviabili”

Continua il pressing di Cgil Cisl e Uil sul governo e l’Assemblea regionale per il superamento delle emergenze a partire da quelle da affrontare con la manovra ter, e per l’avvio di “un percorso in grado di costruire condizioni reali di sviluppo, crescita e lavoro”. Su questi temi i sindacati, "alla vigilia di scadenze rilevanti come la definizione della manovra finanziaria 2014, la predisposizione del programma operativo per l’utilizzo dei fondi Ue 2014-20 e l’avvio della discussione parlamentare su alcune riforme non più rinviabili", hanno promosso per domani, giovedì 19 giugno alle 9,30 nella sala Gialla di Palazzo dei Normanni, un pubblico confronto con i capigruppo dell’Ars e i rappresentanti del governo alla presenza degli esecutivi sindacali regionali. “Il nostro obiettivo – scrivono in una nota Michele Pagliaro (Cgil), Maurizio Bernava (Cisl) e Claudio Barone (Uil) – è rilanciare le proposte del sindacato confederale siciliano e impegnare governo, Ars e politica tutta a trovare le giuste sinergie, con determinazione e velocità, per concrete soluzioni alle emergenze legate alla crisi che ancora attanaglia la Sicilia”. Cgil Cisl e Uil parlano di “impotenza e precarietà della politica, che non trova adeguate risposte ai problemi”. Ed esprimono grande preoccupazione per “le precarie condizioni di bilancio e la strutturale fragilità economica della Regione, degli enti locali e delle società partecipate”. Cgil Cisl e Uil chiedono che si punti a “una immediata operazione-verità per mettere in trasparenza i conti della Regione e arrivare a una profonda ristrutturazione della spesa e del sistema amministrativo, sorretta da una visione strategica e di prospettiva”. Ma soprattutto che “si difendano i posti di lavoro e che si creino le condizioni per rilanciare sviluppo e occupazione per i giovani”.