Quello di Seat Pagine Gialle è l’ennesimo default che ricade sui piccoli azionisti

É l’ennesimo default che ricade sui piccoli risparmiatori. Seat Pagine Gialle ha perso dal 2000 quasi 23 miliardi di euro facendo ricadere sulle spalle di 300 mila piccoli azionisti il peso della gestione scellerata di un’azienda che alla fine degli anni ’90 era stata addirittura premiata per la migliore capacità di reddito. Oggi Seat è in concordato e capitalizza poco meno di 29 milioni, lottando strenuamente per ridurre il rosso: ha chiuso il 2013 con una perdita di 347,6 milioni, in netto calo rispetto all’1,05 miliardi del 2012, ma con debiti in aumento da 1,32 a 1,46 miliardi. Nei giorni scorsi l’ assemblea ordinaria dei soci ha deliberato l’azione sociale di responsabilità nei confronti degli ex amministratori che hanno ricoperto l’incarico nel periodo compreso tra l’ 8 agosto 2003 e il 21 ottobre 2012, il periodo della gestione dei fondi Cvc, Permira, Investitori Associati e BcPartners.

«Gestioni dissennate e suicide, abbiamo perso il 99% del valore delle azioni» hanno lamentato alcuni piccoli azionisti durante l’assemblea dei soci. L’azione di responsabilità, di per sé, non tutela direttamente obbligazionisti e azionisti che, inoltre, sono a rischio di prescrizione nei confronti dei soggetti cui si devono le operazioni che hanno portato Seat a questa situazione, fatte nel 2003 e primi mesi del 2004.

Per questo Confconsumatori si è impegnata a mettere a disposizione dei tanti piccoli azionisti, vittime della cattiva gestione dell’azienda, la propria esperienza nella tutela dei piccoli risparmiatori maturata dal caso Parmalat fino ai più recenti default di MPS e Fonsai.

«I primi responsabili riteniamo siano gli amministratori – commenta l’avvocato Marcello Gori di Confconsumatori – ma l’azione nei loro confronti, per quanto importante e necessaria, non produrrà, probabilmente, alcun effetto concreto sul piano patrimoniale, laddove, come si ha motivo di ritenere, poche persone non dispongono certo di patrimoni tali da risarcire un danno così rilevante. Stiamo valutando di agire anche nei confronti dei pretesi esperti che ne hanno supportato le iniziative, dei sindaci, dei revisori e di coloro che hanno beneficiato di tali operazioni, fondi compresi, in sede penale e civile».

Gli interessati possono rivolgersi agli sportelli di Confconsumatori sul territorio nazionale oppure scrivere all’indirizzo e-mail dedicato seat@confconsumatori.it. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi a:

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