AssoTutela: Il 118 non tutela i lavoratori. Ambulanze per strada

“Cinque ragazzi dallo sguardo spaesato, accovacciati sui sedili di un’ambulanza stazionano ore ed ore, in mezzo alla strada, a 35 gradi, cercando un po’ d’ombra sotto un grande abete. Sono i volontari della Croce rossa, convenzionata con l’azienda per l’emergenza sanitaria regionale 118 che non concede loro neanche il conforto di una postazione, in barba a tutte le normative per la sicurezza sul lavoro”. L’accusa è lanciata dal presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che va avanti senza fare sconti a nessuno: “Ci dicono che la postazione ‘ufficiale’ del 118 si trova ai Ponti, ovvero in località Laurentino 38 ma in realtà sotto i ponti ci stanno loro. Oltre a una mancanza di rispetto e di tutele per i lavoratori, collocati in un sito che di notte non vede certo raccomandabili frequentazioni – chiarisce Maritato – mi chiedo quali garanzie di igiene e sicurezza dei mezzi, mandati letteralmente alla deriva, ci possano essere nelle circostanze di un soccorso”. La convenzione tra Ares 118 e Croce rossa provinciale, come spiega il presidente, risale alla primavera del 2012 e presenta molti lati oscuri. “Già dall’autunno del 2011 – spiega Maritato – il rapporto tra le due aziende si era andato deteriorando per un improvviso recesso della Cri, senza alcun fondato motivo secondo l’Ares 118 che però, subito dopo, ha intavolato in Regione Lazio trattative per la convenzione, senza bando europeo di gara, come si prevede in queste situazioni, in quanto la Cri sarebbe ente pubblico, cosa assolutamente falsa perché la stessa istituzione è ormai privatizzata alla stregua di un’associazione privata di volontariato. Purtroppo – conclude Maritato – per gli ambulanzieri la sosta in strada non è cosa di oggi. Un’operatrice anni fa, mandata in largo Telese, ci ha raccontato di aver dovuto pagare per andare in bagno”.