Il buon cristiano cammina, diventa discepolo e annuncia

”Camminare, farsi discepolo e annunciare”. Così papa Francesco descrive il comportamento del buon cristiano in una lettera indirizzata al vescovo di Concepcion (Argentina), mons. Josè Maria Rossi, in occasione del 50* dell’erezione della diocesi. Il papa, si legge su ‘Il Sismografo’ un blog d’informazione religiosa, dopo il ricordo dei giorni in cui predicò, anni fa, gli esercizi spirituali del clero della diocesi desidera ora, secondo quanto scrive nella lettera, ”allargare lo sguardo e aprire il cuore a tutti i fedeli…per unirmi a ciascuno di voi in queste celebrazioni”. Papa Francesco sottolinea tre idee: ”Camminare, farsi discepolo e annunciare”. Per primo, sul ”camminare” dice: ”Voi sapete che ho paura dei cristiani quieti. Finiscono come l’acqua stagna”. Poi il papa parla sul ”farsi discepolo” anche se in spagnolo usa una dicitura diversa: ”dejarse discipular”. Per dare in italiano l’idea esatta di questa espressione occorre un giro di parole, e cioe’, ”lasciarsi trasformare in discepolo”. Al riguardo papa Francesco spiega: ”Mi fanno paura anche coloro che credono di sapere tutto, i saccenti. Senza accorgersene. poco a poco chiudono il loro cuore al Signore e finiscono centrati su se’ stessi. Si potrebbero chiamare cristiani con e per se stessi”. ”Quando si incontra Gesu’ – aggiunge Francesco – si vive lo stupore e si sente il bisogno di cercare Lui nella preghiera, nella lettura dei Vangeli. Si sente il bisogno di adorarlo, di conoscerlo e dunque si sente il bisogno di annunciarlo. Ecco la terza parola: annunciare, vale a dire essere missionari, portare il nome, gli insegnamenti e i gesti di Gesu’ ai fratelli”. Il cristiano quindi, sottolinea il papa, ”cammina, si lascia trasformare in discepolo e annuncia. Non resta fermo. Esce da se stesso per annunciare la Buona Novella di Gesu’ ai fratelli”.