
"Il piano che sarebbe allo studio del Tesoro per sbloccare i finanziamenti attraverso le cartolarizzazioni è decisamente condivisibile. Potrebbe essere la soluzione per rimettere in loro il motore del credito che è ormai inceppato da tempo. Le banche da sole non riescono a trovare una svolta e le imprese non possono più aspettare. La recessione è sempre più profonda e i prestiti sono vitali ". Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta l’ipotesi a cui sta lavorando il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. "Al ministro Saccomanni – aggiunge Longobardi – chiediamo di essere coinvolti nella fase di analisi del progetto in modo da mettere in risalto le esigenze delle micro, piccole e medie imprese". Del resto è sempre evidente la stretta dei rubinetti allo sportello. Nel 2013, infatti, secondo le analisi Unimpresa, stanno calando al ritmo di oltre 100 milioni di euro al giorno i prestiti delle banche alle imprese. La riduzione giornaliera di finanziamenti, per la pubblica amministrazione, è pari a più di 150 milioni. Mentre per le famiglie la media quotidiana di credit crunch è superiore a 20 milioni. Complessivamente la diminuzione del credito, in tutti e tre i comparti, nei primi 5 mesi dell’anno è stata di 42,7 miliardi con una media giornaliera di calo pari a 283 milioni.
Nell’ultimo anno, da maggio 2012 a maggio 2013, i finanziamenti degli istituti sono crollati di 58,4 miliardi di euro: -11,3 miliardi per la pa, -38,7 miliardi per le imprese e -8,2 miliardi per le famiglie. Ritmo negativo che ha segnato, in particolare, la prima parte dell’anno in corso. Stato centrale, regioni, province e comuni hanno fatto i conti con una stretta ai finanziamenti, da gennaio a maggio, per 23,2 miliardi: -154 milioni al giorno. Il credit crunch subito dalle aziende, invece, è stato di 16,3 miliardi: -108 milioni al giorno. La riduzione di mutui, credito al consumo e prestiti personali erogati alle famiglie è stata in totale di 3,1 miliardi: -21 milioni al giorno.