Finanziamento pubblico associazioni consumatori. Le conseguenze di un sistema

Il quotidiano Corriere della Sera, nelle sue pagine economiche del 28 giugno ha presentato -e commentato in modo aspro- l’intenzione dell’associazione Assoutenti di chiedere, in un incontro che avrà nei prossimi giorni col ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, che nelle bollette delle utenze sia aggiunta la somma di 1 euro da devolvere alle associazioni di utenti e consumatori. Questo in virtù del fatto che i fondi che dovrebbero essere destinati ad hoc dall’Antitrust (proventi delle sanzioni comminate dalla medesima Autorità), abitualmente vengono stornati per altre necessità ritenute più stringenti. Il meccanismo perorato da questa associazione sarebbe quello delle trattenute in busta paga che i sindacati effettuano sui lavoratori (automatico e, se non lo vuoi, devi disdirlo). La notizia ha provocato diverse reazioni e Assoutenti ha ritenuto opportuno precisare la propria intenzione pubblicando sul proprio web una nota. Noi di Aduc -che siamo contrari a ogni forma di finanziamento pubblico- crediamo che questa proposta, e le relative reazioni, pur nella diversita’ delle stesse, siano figlie di un sistema in cui, accettando il finanziamento pubblico, la maggior parte delle associazioni di consumatori che fanno parte del CNCU (consiglio nazionale consumatori e utenti, istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico e presieduto dal medesimo), si dimostrano -per il fatto di essere consulenti di una delle loro maggiori controparti, il ministero dello Sviluppo Economico, che anche le finanzia- espressione del medesimo sistema che ha generato il finanziamento pubblico ai partiti (nazionale e locale); non solo ma anche di una Pubblica Amministrazione che favorisce e finanzia tutti coloro che contribuiscono al mantenimento di quella situazione attuale che ha portato il nostro Paese al collasso economico, sociale, politico ed istituzionale. Questo il panorama delle reazioni alla proposta. Contrari, ma comunque membri del Cncu. Associazioni come Adoc, Adusbef, Federconsumatori, Cittadinanzattiva e Legaconsumatori, hanno subito preso le distanza da questa proposta: “una proposta inaccettabile e improponibile, che andrebbe contro qualsiasi etica e contro i principi della tutela dei consumatori”. Favorevole. Di diverso tono la reazione dell’associazione Codacons: “..favorevole alla proposta di un prelievo… Ma … l’importo non deve essere superiore a 1 centesimo di euro a bolletta, così da non pesare sulle tasche delle famiglie.” Lamentando la mancanza di finanziamenti pubblici, in polemica coi le associazioni contrarie, precisa che “Non a caso le uniche associazioni contrarie ad un intervento sulle bollette sono quelle finanziate dai sindacati, che sperano così di realizzare un monopolio a danno delle organizzazioni indipendenti e non legate ad alcuna corporazione”. Quali sono le conseguenze? Probabilmente il tutto sara’ come una “tempesta in un bicchier d’acqua”, e già oggi nessuno piu’ ne parla e -soprattutto- il cittadino medio non capisce e non gli interessa neanche perche’ e per cosa tutto ciò accada. La fiducia dei cittadini nei confronti delle associazioni dei consumatori e’ considerevole: mediamente il cittadino si rivolge ad un’associazione (facendo molta attenzione anche a quanto e se gli costa) per risolvere un problema contingente e fa poca differenza tra un’associazione ed un’altra, a meno che, avendone gia’ provata qualcuna ed avendo subito una delusione, comincia ad essere più attento alla scelta. Quanto accaduto in questa vicenda dei finanziamenti crediamo possa servire ad ognuno per meglio comprendere un mondo di cui poco si sa e in cui, a nostro avviso, sarebbe opportuno cominciare a fare dei distinguo, anche solo per sapere chi è il proprio consulente/interlocutore e quanto la politica di quest’ultimo contribuisca al mantenimento dell’attuale situazione del Paese o al peggioramento della stessa, oppure faccia intravedere per il futuro una positività diffusa.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc