
Dalle ore 20.00 di ieri Benedetto XVI è da considerarsi un pontefice ”emerito” e, di conseguenza è di fatto scattata la ”Sede Apostolica Vacante” in attesa del Conclave che eleggerà il suo successore. Si sono chiuse le due ante del grande portone di legno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo dove Joseph Ratzinger risiederà per oltre due mesi con un piccolo seguito di cui farà parte anche il suo segretario particolare mons. Georg Ganswein. Segno visibile di questo fine pontificato anche il simbolico cambio della guardia davanti alla residenza papale tra le Guardie Svizzere, che faranno ritorno in Vaticano, e la Gendarmeria che da ieri sera si occupa della sicurezza del pontefice emerito. In Vaticano, intanto, in attesa dell’arrivo dei cardinali elettori e della riunione delle Congregazioni generali prima del Conclave, venivano posti i sigilli davanti all’appartamento papale posto alla Terza Loggia del Palazzo Apostolico. La ”Sede Apostolica Vacante”, periodo di tempo che prevede riti e atti in attesa del Conclave che scegliera’ il prossimo successore di Pietro, come prevedono le norme della Santa Sede e’ iniziata appunto con la partenza di papa Benedetto XVI per Castel Gandolfo, conseguenza della sua rinuncia al Ministero Petrino. Questa volta, pero’, come tutti sanno, anche in Vaticano si e’ aperto un tempo di assoluta eccezionalita’ e novita’, non trovandosi in presenza della morte del Pontefice ma alla sua rinuncia dopo molti secoli. Nel periodo della Sede Vacante acquistano rilievo, oltre al Collegio dei Cardinali, alcune figure particolari come il cardinale Camerlengo di Sacra Romana Chiesa, nella figura dell’attuale Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone e il Cardinale Decano, card. Angelo Sodano, il segretario del Collegio dei cardinali, mons. Lorenzo Baldisseri, il Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Guido Marini. Un tempo, quello della Sede vacante, nel quale non e’ possibile apportare nessuna innovazione nella vita della Chiesa mentre è al Collegio dei cardinali che è affidato il temporaneo governo della Chiesa, per il periodo strettamente necessario alla nomina del nuovo pontefice. L’esercizio di questa potestà è, però, alquanto limitato e circoscritto al solo disbrigo degli affari ordinari della Sede Apostolica. In secondo luogo, la competenza si estende alle questioni indilazionabili, quelle cioe’ che richiedono un intervento immediato. Altro compito essenziale del Collegio dei cardinali e’ la preparazione di quanto risulta necessario per l’elezione del nuovo Pontefice, con l’esclusione di cio’ che spetta alla competenza dello stesso papa. I cardinali, in fase di sede vacante, si riuniscono nelle Congregazioni che sono di due specie: le ”generali”, che comprendono tutti i cardinali membri del Collegio, anche i non elettori, e quelle ”particolari”, composte dal cardinale Camerlengo e da tre cardinali, detti ”Assistenti”. Questi ultimi sono estratti a sorte tra i cardinali elettori gia’ arrivati a Roma e restano in carica per tre giorni. Le Congregazioni generali, sono dette ”preparatorie”, si svolgono prima dell’elezione con ritmo quotidiano a cominciare dal giorno stabilito dal cardinale Camerlengo. Iniziata l’elezione, la competenza dall’intero Collegio dei cardinali passa all’assemblea dei cardinali elettori. Le riunioni si tengono nel Palazzo Apostolico in Vaticano e sono presiedute dal Cardinale Decano. La Congregazione generale, inoltre, approva le spese correnti, si occupa della distruzione dell’Anello del Pescatore e dispone l’assegnazione delle stanze nella ‘Domus Sanctae Marthae’ (il luogo fisico dove risiederanno i cardinali per il tempo del Conclave) e stabilisce, infine, il giorno e l’ora d’inizio delle operazioni di voto. Con la Sede vacante cessano anche tutti gli uffici dei Capi Dicastero, compreso il Segretario di Stato. Resta, invece, in funzione il Camerlengo, il Penitenziere maggiore, il cardinale arciprete della Basilica vaticana e il vicario generale per la Citta’ del Vaticano. Fu papa Giovanni Paolo II ”tenendo conto della mutata situazione della Chiesa e della revisione generale della legge canonica attuata a seguito del Concilio Vaticano II”, con la Costituzione apostolica ”Universi Dominici Gregis” del 22 febbraio 1996 a stabilire nuove norme circa la vacanza della Sede Apostolica e l’elezione del nuovo Pontefice. Mentre gli ultimi aggiustamenti, per quanto riguarda il Conclave, sono apportati da papa Benedetto XVI. L’organismo cui e’ demandato di eleggere il Romano Pontefice e’ il Collegio dei Cardinali mentre, mentre anche con le ultime norme e’ stata mantenuta quella, stabilita da papa Paolo VI, secondo la quale alla elezione del nuovo papa non parteciperanno i cardinali che hanno gia’ compiuto, il giorno in cui inizia la vacanza di Sede, gli ottanta anni di eta’. Per questa norma i cardinali che entreranno in Conclave, e quindi saranno gli elettori del nuovo papa, sono in totale 115 (in realta’ sono un totale di 117 ma due porporati hanno gia’ annunciato che non giungeranno a Roma). In questa situazione, ovviamente, le disposizioni contenute nel Volume ”Sede apostolica vacante” non verranno applicate per il capitolo dedicato alle esequie del Romano Pontefice, con gli aspetti rituali e celebrativi come i cosiddtti ”Novendiali”, i nove giorni di celebrazioni eucaristiche che seguono alla Messa funebre. Dalle 20 di ieri, in Vaticano, con il papa emerito trasferito nella residenza di Castel Gandolfo, l’appartamento privato del pontefice, posto nella Terza Loggia del Palazzo Apostolico, e’ stato sigillato in attesa dell’elezione del nuovo pontefice.