Presidenze Camere, governo, Quirinale. I rebus da risolvere

Si infittiscono le iniziative per cercare di comporre il difficile puzzle istituzionale dopo il risultato elettorale. Il viatico verso la formazione di un possibile ”governo di scopo” non sarà breve. Venerdì 15 marzo sono convocati Camera e Senato per l’insediamento delle due Assemblee e l’elezione dei presidenti, passaggio che accompagna la formazione dei gruppi parlamentari. Già da questo primo appuntamento si capira’ in che direzione soffia il vento.

Ieri Pier Luigi Bersani, nel corso della sua conferenza stampa post-voto, ha lasciato intendere di voler offrire la presidenza della Camera al Movimento 5 Stelle, logo piu’ votato per Montecitorio. Dopo questa mano tesa che accompagna la richiesta di dialogo con i grillini, i riflettori alla ricerca di un identikit si sono accesi in direzione della neodeputata Marta Grande: 25 anni, laureata in lingue nel 2009 presso l’Universita’ dell’Alabama, sinologa, seconda laurea quasi conseguita in Relazioni internazionali all’Universita’ di Roma Tre, ex volontaria di Greenpeace, iscritta’ al M5S dal 2012 ed eletta nella circoscrizione Lazio 1. In Transatlantico ha colpito favorevolmente la sua apparizione televisiva lunedi’ scorso a nome del suo movimento, mentre era in corso lo spoglio delle schede.

L’accettazione da parte del M5S della mano tesa sulla candidatura di Grande (in caso di fumata bianca batterebbe il record di Irene Pivetti, ai tempi Lega Nord, eletta presidente della Camera nel 1994 a soli 31 anni) o di un altro ”cittadino”, come dovremo iniziare a sentir definire gli onorevoli del Movimento, vorrebbe dire che i grillini hanno intenzione di fare sul serio in tema di governabilita’.

Al M5S potrebbe toccare pure un questore di Camera e Senato, dopo aver avanzato la richiesta della presidenza di almeno una delle commissioni di garanzia: Vigilanza sulla Rai o Copasir (quella sui servizi segreti). Piu’ difficile potrebbe essere risolvere il rebus della presidenza del Senato. Alcuni esponenti del Pdl hanno avanzato la richiesta che la seconda carica dello Stato dovrebbe andare a loro.

L’ipotesi potrebbe non avere seguito perche’ la prassi vuole che sia la presidenza della Camera ad andare all’opposizione, anche se questa stessa prassi e’ interrotta ormai da due legislature che hanno visto la coalizione vincente prendere la presidenza delle due Assemblee. Se dovesse valere quest’ultima logica, potrebbe essere Anna Finocchiaro, ex capogruppo del Pd, la candidata del centrosinistra in grado di conquistare la presidenza di Palazzo Madama, ottenendo il gradimento anche di Scelta civica e M5S.

Ma queste sono ipotesi tutte da verificare nei prossimi giorni perche’ sorrisi e offese si alternano tra Pd e MS5.

”Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E li’ ciascuno si assumera’ le proprie responsabilita”’, ha per esempio replicato il segretario del Pd a una irriverente nota apparsa sul sito di Grillo, dal titolo ”Bersani, il morto che parla”. Nell’articolo si ricordano tutti gli epiteti rivolti da Bersani al leader del M5S nel corso della campagna elettorale (da ”Sei un autocrate da strapazzo” a ”Grillo porta gente fuori dalla democrazia”), oltre alla chiusura su un’eventuale voto di fiducia nei confronti di un esecutivo targato Pd. Della possibilita’ di formare un governo comune discuteranno presto gli eletti in Parlamento del M5S, in una assemblea che potrebbe tenersi a Roma per sabato prossimo. Martedi’ 5 marzo, intanto, e’ convocata la Direzione del Pd, dove potrebbero levarsi alcune voci contro l’itinerario disegnato ieri da Bersani, che lo porterebbe a Palazzo Chigi col sostegno grillino in cambio di un programma concordato per ottenere la fiducia. Ipotesi, come si evidenziava, sempre meno probabile.

Altro problema. Di nuovo voto anticipato non si potra’ parlare prima dell’elezione del presidente della Repubblica (siamo immersi nel ”semestre bianco”). Le Camere verranno convocate in seduta comune il 15 aprile (30 giorni prima della scadenza del mandato di Giorgio Napolitano) con l’ordine del giorno in questione. Difficile dire qual e’ il candidato piu’ accreditato, piu’ facile ripetere alcuni nomi circolati in passato: Giuliano Amato, Romano Prodi, Annamaria Cancellieri. I grillini, secondo alcune indiscrezioni, entrando nella trattativa potrebbero sponsorizzare il nome di Stefano Rodota’, autorita’ internazionale sui temi dell’etica pubblica e dei diritti civili e di liberta’. Secondo la Velina Rossa di oggi, nei corridoi del Palazzo circolerebbe pero’ l’idea di ”rinnovare il mandato a Napolitano per altri due anni perche’ trovi il modo per tutelare le istituzioni”.

Opzione costituzionalmente inesistente quella di un mandato a termine: per altro lo stesso Capo dello Stato ha piu’ volte ribadito di non prenderla in alcun modo in considerazione.

Prima della seduta comune delle Camere del 15 aprile ci saranno le consultazioni al Quirinale tra Napolitano e i leader dei partiti. Grillo ha gia’ fatto sapere che sara’ lui a guidare la delegazione del Ms5. Oggi il capo dello Stato, in visita ufficiale in Germania, ha annullato il previsto incontro con Peer Steinbruck, candidato Spd alla Cancelleria (in Germania le elezioni federali sono fissate a settembre).

Ieri Steinbruck aveva commentato il voto italiano dicendo di essere ”inorridito dalla vittoria di due clown” (esplicito riferimento a Berlusconi e Grillo).