Assopetroli scrive ai partiti e movimenti: vogliamo conoscere i vostri programmi in materia di carburanti e energia.

Franco Ferrari Aggradi, Presidente di Assopetroli Assoenergia, l’Associazione nazionale nata nel 1949 cui aderiscono oltre 1000 imprese attive nel commercio dei carburanti e dei prodotti energetici, ha scritto ai leader delle maggiori forze politiche e movimenti, in corsa per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio prossimi, tra cui Alfano, Bersani, Monti, ma anche Giannino, Grillo, Maroni e Fini. Nella comunicazione, il Presidente di Assopetroli Assoenergia ricorda il “drastico calo dei consumi dei prodotti petroliferi che, nel solo 2012, hanno subito un crollo del 10,5% per la sola quota di vendita dei carburanti da autotrazione” e che “Nel solo mese di dicembre 2012 gli introiti per l’erario derivanti dalle accise sui carburanti sono calati del 7,2%, con una proiezione per il 2013 di – 2,6 miliardi di euro. Tutto questo è dovuto soprattutto all’indiscriminato aumento della tassazione che nel complesso supera oggi il 60% del prezzo pagato dal consumatore finale alla pompa di distribuzione. Ridurre quindi il peso fiscale dei prodotti energetici e dei carburanti in particolare, allineandolo alla media dei paesi della UE – prosegue Franco Ferrari Aggradi – e’ un dovere di qualunque forza politica o coalizione di governo che ambisca alla guida del Paese, con un programma capace di incentivare la mobilità e con essa lo sviluppo delle aziende, dell’occupazione e quindi riavviare, con i consumi, il volano dell’economia, per evitare il blocco.” Assopetroli chiede quindi di “poter leggere con chiarezza, nero su bianco, gli impegni e le azioni concrete che le forze politiche hanno inserito – o intendono inserire – nel proprio programma elettorale in materia di politiche e di fiscalità energetica volte a dare soluzione, non solo agli annosi problemi che riguardano le aziende del commercio dei carburanti e dei prodotti energetici (uno fra tutti, il più odioso: l’ingiusta applicazione della c.d. Robin Tax alle società del commercio dei carburanti che per natura e tipologia non realizzano extra-profitti derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del greggio perchè non svolgono attività di estrazione e raffinazione) ma anche per la riduzione delle accise sui carburanti come elemento fondamentale della ripresa economica del Paese”.