La pausa di riflessione votata all’unanimità in Commissione, per far slittare di alcuni mesi l’accorpamento delle Agenzie Fiscali, non è piaciuta al Governo che, come anticipa il CORRIERE DELLA SERA (24 Novembre u.s), sarebbe intenzionato a presentare in Aula un emendamento soppressivo e porre poi la questione di fiducia sulla DELEGA FISCALE. Se così fosse, saremmo in presenza di un grave vulnus inferto al Parlamento, ancora una volta svilito e svuotato della sua funzione primaria.
L’accorpamento delle Agenzie Fiscali non produce risparmio di spese, se non in termini di pochi spiccioli, ed è invece concreto il rischio che le due massime leve dell’A.F. (ENTRATE e TERRITORIO) finiscano nel caos e quindi nella ingovernabilità.
Non può non saperlo il Governo, che però non ha argomenti pregnanti, e perciò strozza il dibattito parlamentare. Ma al Parlamento si chiede un sussulto di dignità ed una condotta responsabile che eviti un disastro amministrativo che potrebbe rivelarsi irreparabile. Mancano i requisiti di necessità ed urgenza e quindi il Parlamento appropriandosi delle sue prerogative ha il dovere di sbarrare il passo a iniziative affrettate, esorbitanti e prive di idonee motivazioni.
Pietro Paolo Boiano
