
Per cercare di alleviare il grave problema del sovraffollamento delle carceri in Italia, ma anche in molti altri paesi del continente, il Consiglio d’Europa suggerisce accordi tra gli stati perchè ‘i detenuti stranieri possano scontare il periodo di pena nel proprio paese’. Per trovare una soluzione equa, il Consiglio d’Europa organizza il 22 e 23 novembre a Roma, assieme al ministero della giustizia, una conferenza europea che stabilisca l’attuazione di questo principio. La Conferenza sara’ inaugurata alla Protomoteca del Campidoglio giovedi’ 22 novembre alle 15 dal Ministro della Giustizia Severino, dalla Vice Segretaria Generale del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini Dragoni e dal vice Presidente della Corte europea dei Diritti dell’Uomo Guido Raimondi. Venerdì i lavori proseguiranno alla scuola di formazione della polizia penitenziaria in via di Brava. Il paese europeo col maggior numero di detenuti stranieri è la Svizzera (il 71,6% della popolazione carceraria), perche’ evidentemente i cittadini svizzeri delinquono poco. Mentre Polonia e Romania hanno un numero minimo di stranieri in carcere (appena lo 0.7%). In Italia il 36% dei detenuti sono stranieri. Se, quindi, piu’ di un terzo della popolazione carceraria fosse trasferita nei rispettivi paesi di origine, sarebbe un bel sollievo per il problema del sovraffollamento.
La soluzione proposta dal Consiglio d’Europa e condivisa dal governo italiano avrebbe anche il vantaggio di consentire al detenuto di ricevere le visite regolari dei familiari e anche di poter beneficiare maggiormente nel proprio paese dei programmi di preparazione per il reinserimento nel tessuto sociale una volta scontata la pena.