Cdm, manovra da 12 mld. Aumenterà l’iva, taglio a Irpef

Un consiglio dei ministri fiume caratterizzato da colpi di scena e minacce di dimissioni. Invece di abbattere il costo dell’aumento dell’Iva, il consiglio dei ministri di ieri ha deciso di tagliare l’Irpef per i redditi più bassi come preannunciato a Ballarò, a cdm aperto, dal sottosegretario Polillo.
Sottosegretario di cui avrebbero chiesto la testa e cioè il ritiro delle deleghe – scrive Alberto Gentili a pagina 2 del Messaggero – i ministri Clini, Fornero e Barca. Mentre il ministro Balduzzi colpito dalla manovra con una sforbiciata al settore della Sanità per 1,5 miliardi, avrebbe minacciato di dimettersi. Altro casus belli che ha fatto salire sulle barricate il ministro Terzi, la sforbiciata alle indennita’ diplomatiche, mentre momenti di tensione ci sarebbero stati anche tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Catricalà e il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi. "Nodo del contendere la nascita di un super commissario contro la corruzione nella pubblica amministrazione. Ma alla fine l’ha spuntata Catricalà che ha chiesto e ottenuto la nomina di un presidente alla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrita’ delle amministrazioni pubbliche, Civit. E questo presidente avra’ appunto poteri di super commissario visto che potra’ svolgere indagini servendosi della Guardia di Finanza". Ma al di la’ della smentita in diretta del loquace sottosegretario all’Economia, alla fine il cdm ha deciso che " Il primo gennaio del 2013 saranno abbassate di un punto le due aliquote sui redditi piu’ bassi: quella al 23% scendera’ al 22%, quella al 27 al 26%. In compenso il primo luglio (sempre del 2013) aumenteranno di un punto ciascuna due delle tre aliquote Iva: dal 10 all’11% e dal 21 al 22%" scrive Alessandro Barbera a pagina 2 della Stampa. Il saldo complessivo della manovra "vale 11,6 miliardi: 6,6 quest’anno, 4,1 nel 2014, 900 milioni nel 2015". Dentro il pacchetto oltre gli 1,5 miliardi di ulteriori sforbiciate alle spese sanitarie, "la conferma del blocco dei contratti del pubblico impiego fino al 2014 e lo stop all’indennita’ di vacanza contrattuale. Per sostenere l’economia reale il governo – scrive Roberto bagnoli a pagina 5 del Corriere della Sera – rimetterebbe in campo la detassazione al 10% degli aumenti salariali legati alla produttivita’ stanziando 1,6 miliardi di euro. E il pagamento dei debiti (futuri) della pubblica amministrazione alle imprese private entro 30 giorni come chiede da tempo una direttiva europea. Per l’Imu sugli immobili della Chiesa e degli enti non profit (nelle loro attivita’ commerciali) il governo ieri ha deciso – dopo la bocciatura del Consiglio di Stato – di adottare una legge al posto del regolamento: si paghera’ dal 2013".