Grillo: Noi derisi per battaglia contro condannati

Beppe Grillo attacca partiti e mondo dell’informazione per l’enfasi con la quale viene raccontato il lavoro del Governo sula incandidabilità dei condannati. "La legge Parlamento Pulito, firmata da 350.000 italiani, è stata lasciata – ricorda il leader del Movimento 5 stelle in un post sul suo blog – per 5 lunghi anni a marcire in qualche scaffale del Senato. Coloro che ne chiedevano la discussione in Parlamento e la conseguente approvazione sono stati derisi, tacciati di populismo e in ultima istanza ignorati da giornali, tv e seri esponenti di tutti i partiti".

"Oggi, con squilli di trombe e fuochi d’artificio, quegli stessi giornali, tra cui Repubblica, celebrano – osserva il comico genovese – la ‘promessa’ del Governo di impedire che i condannati possano essere candidati alle prossime elezioni politiche e amministrative. Parlano, oggi, di ‘questione di decenza, e anche di sopravvivenza’. Si accorgono, oggi, della ‘cintura di illegalità corruttiva che soffoca l’Italia e la sua libertà’. Ma dimenticano, sempre oggi, di non aver fatto nulla in questi anni per portare questa ‘urgenza assoluta’ al centro del dibattito politico, fregandosene della ‘sensibilità acutissima’ e della volontà di quei 350.000 italiani che già 5 anni fa – conclude Grillo – si erano attivati per riportare la giustizia in questo Paese".