"Se vinciamo noi, sarà Berlusconi il primo rottamato". Il sindaco di Firenze Matteo Renzi replica così al Cavaliere che lo riconosce come uno dei suoi ("Renzi porta avanti le nostre idee sotto le insegne del Pd", dice a fine mattinata dalla nave da crociera dei lettori del Giornale". Scrive LA REPUBBLICA: "Sul palco di Firenze, davanti a quasi duemila persone, il dialogo tra Renzi e Veltroni prende subito la piega del primo faccia a faccia tra i Rottamatori e i ‘vecchi dirigenti’. Il primo duello, senza esclusione di colpi, sebbene lo stesso Renzi riconosca il debito d’ispirazione che deve al Pd del Lingotto e del primo segretario Veltroni: ‘Ci avevamo creduto, ma il Pd di oggi non è quello che avevi pensato’, dice il sindaco rivolgendosi a Veltroni. E lui: ‘Matteo devi riflettere sui toni, non devi dare l’impressione di non avere rispetto per persone che hanno lavorato onestamente e hanno contribuito a portare il centrosinistra al governo’. Veltroni riconosce forse in Renzi il suo erede politico? ‘Ne voglio star fuori, come Prodi. Guardo alle primarie con questo spirito: il Pd e’ stato il sogno della mia vita politica, non sciupatelo’, dice Veltroni. Salta fuori il giudizio ben poco lusinghiero espresso nei confronti dell’ex segretario: ‘I successi maggiori li ha avuti come romanziere’, aveva detto giorni fa.
Una ‘cafoneria’, ammette adesso Renzi. ‘Pero’ dire che oggi serve una pagina nuova non e’ in contraddizione con quello che dicevi quando eri segretario’. E Veltroni impassibile: ‘Meglio come romanziere che come politico? Non mi sento offeso, significa che riconosci che un politico ha anche un’altra dimensione. Eppoi significa che devi avere una buona stima di me come romanziere. E vorrei che si vendesse il mio ultimo libro ad almeno un italiano su tre, come i voti che raccolse il Primo Pd’. Renzi contrattacca sul ricambio: ‘Oggi non si puo’ piu’ fare politica per tutta la vita, prima succedeva cosi’ ma era il frutto di una vecchia idea di politica e anche del partito’. Ma Veltroni lo ammonisce di nuovo: ‘La politica si fa per passione e certo serve il rinnovamento. Serve pero’ sulla base delle idee politiche, non sulla base della carta d’identita’, ribatte tra gli applausi della platea. Riprende il sindaco di Firenze: ‘C’e’ una diversita’ profonda tra la mia e la tua generazione, perche’ la tua e’ generazione incapace di raccontare se stessa come motore del cambiamento e dell’innovazione. Adesso tocca a noi’. Veltroni: ‘La tua posizione e’ chiara, tu chiedi ora di sottoporla alle primarie, vediamo. Ma dimostra di avere rispetto per la storia riformista di questo Paese.
La vera sconfitta e’ stata dopo il ’96, con Prodi volevamo fare l’Ulivo, e’ da allora che sostengo la necessita’ del Pd, di un partito che potesse rappresentare una sintesi nuova’.
Veltroni avverte comunque che sara’ decisiva la legge elettorale: ‘Se rimane l’attuale Porcellum, il vincitore delle primarie sara’ il candidato premier del centrosinistra, ma se invece si introdurra’ un sistema proporzionale chi uscirà dalle primarie sarà il capolista del partito. Una dinamica diversa’. La platea della festa concede applausi bipartisan, anche se si alza qualche contestazione nei confronti del sindaco Renzi. Che ribatte a Veltroni: ‘Lasciami dire che la vostra generazione ha dimostrato una visione ospedaliera della politica, senza alti orizzonti. Il futuro e’ stato sempre considerato una discarica per tutte le scelte rinviate e non fatte’. Non sara’ l’unico confronto di queste primarie. Alle quali, dopo Bersani, Renzi, Vendola e Tabacci potrebbe candidarsi anche Valdo Spini, oggi consigliere comunale d’opposizione a Firenze: ‘Sto ricevendo molte spinte, chiedono che ci sia un rappresentante dell’area laico socialista, decidero’ dopo l’assemblea sulle regole del 6 ottobre’, dice Spini. Intanto anche i bersaniani battono un colpo. Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd, assicura: ‘Un governo Bersani alleggerirebbe l’Irpef per lavoratori e imprese".
Intanto, come scrive IL CORRIERE DELLA SERA, in vista delle primarie del Pd si pensa ad un albo pubblico per evitare gli ‘infiltrati’. "Come dice Walter Verini, deputato veltroniano del Pd, ‘di acqua sotto i ponti, da qui ad ottobre, ne passera’, compresa magari la nuova legge elettorale, che potrebbe far cambiare di colpo scenari e strategie. Ma, intanto, in vista delle primarie di coalizione, che dovrebbero svolgersi tra il 25 novembre e il 2 dicembre di quest’anno (non c’e’ ancora una data precisa), il centrosinistra sta pensando alla creazione di un albo elettorale, ‘un’anagrafe del centrosinistra’, come la chiama Nico Stumpo, responsabile organizzativo del Partito democratico. Lo scopo iniziale e’ quello di scoraggiare i ‘furbetti dell’urna’, cioe’ eventuali infiltrati di centrodestra o ‘truppe cammellate’ con funzioni di sabotaggio. I cittadini che andranno a votare alle primarie, cioe’, oltre che a sottoscrivere la ‘carta d’intenti’ (il programma) del centrosinistra, saranno chiamati a firmare una liberatoria per acconsentire a rendere pubblico il proprio nominativo (anche online), rinunciando cosi’ alla privacy in virtu’ della propria scelta di campo. Ma in questo modo ú prosegue Stumpo ú il cittadino sara’ anche rintracciabile, via cellulare o email, ‘per diventare attore, parte attiva, delle nostre campagne future’, specie in vista delle elezioni politiche del 2013. Firmare la liberatoria sara’ un passaggio obbligato per chiunque vorra’ votare al seggio delle primarie. Due date, comunque, sono gia’ state fissate: il prossimo 6 ottobre a Roma si terra’ ‘l’assemblea dei mille’ del Pd, che modifichera’ lo statuto con una norma (transitoria) che consentira’ non solo al segretario nazionale ma a tutti gli iscritti al partito di potersi candidare alle primarie del centrosinistra. Finora l’elenco degli aspiranti premier e’ questo: Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi, Laura Puppato e, da ieri, anche Valdo Spini, ma in lizza ci saranno pure Nichi Vendola di Sel e Bruno Tabacci dell’Api. Sara’ pero’ il 13 ottobre, una settimana dopo, il giorno in cui le varie componenti decideranno insieme le regole del gioco: dal doppio turno, come vorrebbe per esempio Bersani, al quorum di firme necessario per presentare la candidatura. E ancora: dalla data-termine entro cui ci si potra’ candidare fino alla nascita o meno di un comitato di garanti. Di sicuro, la novita’ piu’ attesa sara’ la creazione di questi veri e propri uffici elettorali, a cui i sostenitori del centrosinistra dovranno registrarsi una settimana prima del voto oppure il giorno stesso delle primarie (i dettagli sono in via di definizione). L’anagrafe, pero’, sembra destinata a partire. Ma Walter Verini resta ‘freddo’ davanti allo ‘sferragliare di truppe in giro per l’Italia’. Il duello ‘tra tifoserie’, bersaniani o renziani, non l’appassiona. ‘Vedo un quadro confuso ú conclude ú. Prima di pensare alle primarie bisognerebbe fare di tutto per varare la nuova legge elettorale, quindi stabilire il programma del centrosinistra e vincolare fermamente a quello le varie componenti della coalizione. Invece la coalizione, con Vendola che ogni giorno si divarica sempre piu’ da un profilo riformista, mi sembra purtroppo di la’ da venire…".
