Ddl anticorruzione: riprende il confronto al Senato

Riprende oggi al Senato l’esame in sede referente, presso le commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, del ddl in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione già approvato dalla Camera con voto di fiducia chiesto dal governo. Il dibattito intorno a questo ddl è iniziato addirittura nel 2010, quando in una riunione del Consiglio dei ministri fu Angelino Alfano, in quel momento ministro della Giustizia, a presentare un primo testo legislativo. Dopo l’approvazione alla Camera dell’ultimo testo a lungo discusso nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, le posizioni tra i partiti di maggioranza sono tornate lontane. Il Pdl chiede che i provvedimenti sulla giustizia vengano approvati in contemporanea, senza dare priorità all’uno o all’altra. Oltre al ddl anticorruzione, alla Camera è fermo il ddl di riforma delle normative sulle intercettazioni mentre al Senato dovrebbe riprendere il confronto sulla responsabilità civile dei giudici dopo che Montecitorio ha approvato, nel corso della discussione sulla Legge comunitaria, un emendamento proposto dal leghista Gianluca Pini che cambia le norme vigenti.
Il Pd ritiene che occorre iniziare dall’approvazione del ddl anticorruzione per poi passare al confronto sul ddl intercettazioni. La richiesta avanzata da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, nell’ultima Conferenza dei capigruppo di Montecitorio di incardinare il ddl intercettazioni nel calendario dei lavori parlamentari non e’ stata accolta.
Il guardasigilli Paola Severino ha intanto piu’ volte dichiarato che non ha intenzione di dare priorita’ all’approvazione dell’uno o dell’altro dei provvedimenti, pur correndo il rischio di lasciarli in eredita’ alla prossima legislatura.
Nel braccio di ferro ripropostosi dopo la pausa estiva ieri c’e’ stata una schiarita nel corso del dibattito sulla giustizia alla Summer School di Frascati, organizzata da Magna Carta e Italia protagonista, fondazioni che fanno riferimento a Gaetano Quagliariello e Maurizio Gasparri, vicepresidente e presidente dei senatori del Pdl. Quest’ ultimo, in una pausa dei lavori, ha dichiarato: ‘Il titolo di oggi è che la Severino apre a modifiche al disegno di legge anticorruzione. E’ un segnale importante’. Gasparri si è riferito alle dichiarazioni del guardasigilli, ospite a Frascati, che sono suonate disponibilita’ al dialogo: ‘Solo con un confronto costruttivo si puo’ andare avanti’. Da qui la disponibilita’ a eventuali modifiche al provvedimento ‘purche’ non venga stravolto e si arrivi all’approvazione entro i limiti imposti dalla fine della legislatura’. Severino ha concluso il suo intervento precisando: ‘Se riusciamo a ottenere il risultato, dialogando fra tutte le forze politiche che finora hanno sostenuto questo governo, si tratterebbe di un risultato estremamente positivo’.
Positivo il commento di Filippo Berselli (Pdl), presidente della commissione Giustizia del Senato: ‘Dopo aver ascoltato il ministro Severino, si vede gia’ albeggiare. Avevo avuto la sensazione che il governo dettasse i tempi al Parlamento con la pretesa di approvare il ddl nella versione licenziata dalla Camera’.
Sul ddl anticorruzione era intervenuto nei giorni scorsi il premier Mario Monti durante il Workshop Ambrosetti a Cernobbio: ‘Tutti sanno quanto il presidente del Consiglio ci tenga alla sua approvazione, anche perche’, come risulta sempre piu’ chiaro, e’ un elemento essenziale per la competitivita’ del paese e per la serieta’ della vita collettiva’.
Sempre a Cernobbio, il ministro Severino aveva sottolineato nel suo intervento: ‘Secondo stime della Banca mondiale, la crescita del reddito potrebbe essere superiore del 2-4% con una efficace lotta alla corruzione. Dove la corruzione e’ piu’ bassa, il settore delle imprese cresce fino al 3% annuo in piu”.
In una video-intervista alla trasmissione televisiva ‘Report’, il guardasigilli ha precisato: ‘Nella giustizia non esistono scambi, non esiste il venir meno di un obiettivo per aggiungerne un altro’. Il riferimento e’ a chi privilegia uno o l’altro dei provvedimenti che fermi alle Camere (anticorruzione, intercettazioni e responsabilita’ civile dei giudici).
Puntualizza il ministro nell’intervista a ‘Report’: ‘E’ invece possibile realizzare due o tre provvedimenti contemporaneamente. Il tema della corruzione e’ estremamente delicato, abbiamo lavorato molto con le forze politiche gia’ prima dell’estate. Quando verra’ ricalendarizzato, io saro’ pronta ad affrontare questo provvedimento.
Cosi’ come sono pronta ad affrontare quello sulla responsabilita’ civile dei giudici’. Di fronte alle dichiarazioni del Pdl indisponibile a votare la fiducia sul ddl anticorruzione anche al Senato, Severino sgombra il campo da questa eventualita’ a condizione che ‘dalla piramide non si tolgano le fondamenta, senno’ crolla’.
Il problema a questo punto sono i tempi. Cambiamenti al ddl anticorruzione al Senato significano ritorno del provvedimento alla Camera. Stesso problema per il ddl intercettazioni, se fosse cambiato a Montecitorio. Alla fine della legislatura dovrebbero mancare non piu’ di cento giorni.