La corruzione costa all’Italia tra il 2 e il 4 per cento del Pil, per questo è necessario un intervento strutturale: ne sono convinti il premier Mario Monti e il ministro della Giustizia Paola Severino. ("E’ essenziale") che ieri, al forum Ambrosetti di Cernobbio, hanno insistito sul tema. Le statistiche internazionali mostrano che l’Italia è agli ultimi posti come paese dove e’ possibile fare business puliti. Il guardasigilli è talmente convinto che il Ddl anticorruzione incrementera’ la competitività, anche sul piano internazionale, da ribadire la previsione della Banca Mondiale sul potenziale sviluppo. "’La crescita del reddito potrebbe essere superiore del 2-4%, grazie a un’efficace lotta alla corruzione – ha affermato ieri Paola Severino al workshop Ambrosetti di Cernobbio -. Prevenire e combattere la corruzione significa eliminare uno dei principali ostacoli allo sviluppo e all’attrazione di investimenti, anche stranieri’. Del resto, basta dare un’occhiata alle stime della Banca Mondiale per rendersi conto che, come sottolinea la Guardasigilli, ‘la corruzione rappresenta una tassa del 20% sugli investimenti esteri’. La giustizia come leva per la tanto attesa ripresa economica, insomma. Il motivo?
‘Costituisce un’infrastruttura indispensabile’. E ancora: ‘Occorre affiancare alla normativa sulla corruzione nella pubblica amministrazione quella del mondo privato’. Tanto piu’ che l’immagine attuale del nostro Paese e’ parecchio offuscata sul piano della giustizia. Il ministro ricorda ‘la posizione molto arretrata dell’Italia nelle classifiche internazionali’. Secondo il World economic forum, siamo infatti al 97mo posto per quanto concerne l’efficienza del sistema giudiziario".
"Tre, secondo Severino, i principali strumenti di contrasto alla corruzione: ‘Una piu’ efficace disciplina di trasparenza e accountability della pubblica amministrazione; l’introduzione di nuove fattispecie; la rimodulazione dell’apparato sanzionatorio’. Per far capire la sua determinazione – condivisa peraltro con il premier Mario Monti e il resto del governo – Paola Severino ricorda che gia’ dopodomani ‘l’approvazione del decreto legge e’ in calendario in commissione giustizia al Senato’. Non solo, assicura anche di non tirarsi indietro di fronte ad eventuali ritocchi. Ma c’è un ma. Riguarda le pressioni del Pdl in materia di intercettazioni e responsabilità civili del magistrati: ‘Non ci sono tabu’ per questo governo, ma non mi risulta che per ora sia stato calendarizzato il provvedimento sulle intercettazioni. Sui magistrati, al di là del confronto già avvenuto in primavera, i contributi saranno adeguati con lo spirito e con il programma del governo’. A sostegno totale del nuovo Ddl ci sono Pd e Udc . Il segretario della Lega Nord Maroni chiede l’approvazione ‘in fretta ma a condizione che non si ponga la fiducia’. Il leader Idv Di Pietro boccia, invece, il testo, prendendo pero’ ‘le distanze dal Pdl che insiste su intercettazioni e responsabilità dei magistrati’. Anche il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, insiste sull’esigenza di ‘uscire dalla logica del pacchetto, del collegamento tra le riforme in campo in tema di giustizia quali corruzione, intercettazioni e responsabilita’ civile’".
