Segnali di stabilizazione a luglio per quanto riguarda i consumi. Nel mese in esame, secondo l’indicatore di Confcommercio, "sebbene il dato tendenziale segnali una consistente riduzione (3%), il dato congiunturale registra una crescita dello 0,3% ma soprattutto fa segnare il terzo mese consecutivo nel quale i consumi non si contraggono".
"Fenomeno che può essere interpretato – sottolinea Confcommercio in una nota – come l’estremo tentativo da parte delle famiglie di contrastare la riduzione del reddito disponibile mediante un ulteriore incremento della propensione al consumo al fine di non ridurre ulteriormente la spesa e, cioè, di non intaccare il proprio livello di benessere. Insomma, al netto dell’effetto di un possibile contributo positivo da parte dei turisti stranieri, anche nel mese di luglio le famiglie non si sono arrese di fronte alla nuova ondata recessiva".
In termini prospettici, rileva Confcommercio, i più recenti indicatori congiunturali segnalano il permanere di una situazione molto difficile, non permettendo di valutare con sufficiente chiarezza se, con la fine della primavera, si sia toccato il punto di minimo del livello dei consumi aggregati o si tratti, come avvenuto in passato, di una fase di momentanea stabilizzazione prima di un’ulteriore discesa".
