Sallusti: Il Colle sbaglia, ricatto non è di Berlusconi

Prevedibile guerra di stampa all’indomani del possibile ricatto ai danni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano denunciato dal Quirinale, dopo la pubblicazione su ‘Panorama’ di supposte sintesi delle intercettazioni oggetto del conflitto di attribuzioni fra Presidenza della Repubblica e Procura di Palermo con riferimento a conversazioni del Presidente Napolitano che sono state intercettate.

"Qui – ha contestato la protesta del Colle il direttore del quotidiano della famiglia Berlusconio ‘il Giornale’, Alessandro Sallusti- l’unico complotto che c’è stato è quello che è stato ordito lo scorso anno per mandare a casa il Governo Berlusconi". E "in ogni caso l’indignazione di Napolitano sbaglia obiettivo". Perchè "se ricatto è in corso – ha puntato il dito, fra l’altro, il direttore del ‘Giornale’ – il Colle dovrebbe puntare l’attenzione nella zona grigia della Procura di Palermo dove da anni alcuni magistrati hanno smesso di applicarsi alla giustizia, preferendo tessere la tela della politica, in combutta con quelli del ‘Fatto’. Come ha anche ammesso lo stesso Procuratore Ingroia, al congresso del partito dei neocomunisti".
"Lo stesso pm – ha accusato ancora Sallusti- che ieri giggioneggiava in diretta tv, cosa che dovrebbe essere vietata, con un ghigno che la dice lunga". E allora "ne vedremo delle belle", ha concluso il direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi. Convinto che "sinistra e governo Monti invece di emettere comunicati di solidarietà al Quirinale dovrebbero far approvare subito una legge che regoli in modo civile le intercettazioni, come il centrodestra chiede da anni".