Davanti all’ingresso principale della Fiera di Rimini per tutta la settimana è rimasto appeso il gigantesco logo di Comunione e liberazione con il titolo della 33esima edizione del Meeting sul tema del rapporto tra l’uomo e l’infinito e la scritta "ingresso libero". I rappresentanti del governo hanno accettato l’invito e si sono presentati all’appuntamento, mentre la politica "ufficiale", quella dei segretari di partito, questa volta ha deciso di non farsi vedere tra gli stand, tanto che la kermesse di cielle quest’anno è stata ribattezzata "il Meeting tecnico". Ancora una volta tra i corridoi e i padiglioni dell’expo romagnolo sono passati in 800 mila visitatori, quattromila volontari 271 relatori per partecipare in sette giorni a centinaia di convegni e incontri, 21 spettacoli e 9 mostre.
Dopo il premier "tecnico" Mario Monti, che ha dato il via a lavori con un incontro domenica scorsa rivolto ai giovani e al loro futuro, si sono passati il testimone Corrado Passera, Elsa Fornero, Giulio Terzi, Corrado Clini, Lorenzo Ornaghi. Da loro solo annunci sulla crisi e la ripresa, in vista del consiglio dei ministri di ieri. Nessun ragionamento "politico", nessun commento su un possibile "Monti-bis". Attesa la visita, come tradizione, dei leader del Pd e del Pdl, Bersani e Alfano, che però hanno disertato il Meeting di Rimini.
Di politica si è parlato a fine settimana, durante la rituale riunione dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà con Vannino Chiti (Pd), vicepresidente del Senato, Gian Luca Galletti dell’Udc, Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera, Tiziano Treu del Pd ed Enrico Letta vicesegretario del Pd, ma giusto il tempo per una breve dichiarazione sulla riforma della legge elettorale e l’accordo ormai vicino tra i due principali schieramenti.
