GIUSTIZIA: SEVERINO, TASK-FORCE PER ARRETRATO CIVILE

Bisogna ‘curare’ il processo civile ‘aggredendo l’arretrato esistente’ con la creazione di ‘task-force da dedicare ai fascicoli pendenti da piu’ tempo.
Un’ipotesi è formare dei gruppi di lavoro composti da un magistrato e due avvocati. Abbiamo fatto delle simulazioni: se applicassimo 200 persone a smaltire le cause in appello che sono in attesa di decisione da oltre tre anni, calcolando 40mila sentenze l’anno, impiegheremmo cinque anni per azzerare l’arretrato complessivo.’. Lo afferma Paola Severino, ministro della Giustizia, in un’intervista alla Stampa. In tema di intercettazioni, ‘va risolto laicamente il problema se partire dal testo già votato in parte in Parlamento o farne uno nuovo’, spiega Severino. La decisione è ‘politica’, ma ‘nell’uno come nell’altro caso siamo molto avanti, grazie anche al contributo del confronto svolto con i responsabili dei partiti che sostengono il governo’.
La Guardasigilli definisce ‘necessario un intervento sui gruppi di pressione. ‘Una regolamentazione del lobbismo ci allinea alla normativa europea. E creando regole comuni in materia di rapporti economici, indirettamente aiutiamo anche la crescita. Chi ha regole difformi o peggio nessuna regola – evidenzia – rischia di restare ai margini della competizione economica e degli investimenti stranieri’.
Passando alla lotta alla corruzione, ‘l’approvazione del ddl al Senato e’ una priorita” e ‘se in Parlamento si ritiene che il testo possa essere migliorato, ci sono tanti modi’, dice Severino. ‘Quel testo e’ giunto a meta’ del proprio cammino e ritengo naturale che il governo lo voglia portare a compimento’. Inoltre, aggiunge la responsabile della Giustizia in un colloquio con Repubblica, ‘ce lo chiede l’Europa, e non possiamo certo fingere indifferenza e attendere ancora. Le misure sono inderogabili e imprescindibili, la chiave di volta per garantire la crescita del Paese’.