Berlusconi scrive il discorso del ritorno

L’indiscrezione è del Giornale: Berlusconi "si prepara alla ri­presa dei lavo­ri, a un settem­bre che si an­nuncia comun­que agitato e che potrebbe essere decisivo per capire se davvero l’ipote­si elezioni anti­cipate (che sia­no a novembre o a febbraio) è una possibilità concreta o solo una suggestione. Quel che è certo è che l’ex pre­mier non sembra intenzionato a perdere tempo nè a trascurare nulla. Tanto dall’aver già iniziato a buttare giù il discorso con il quale si presenterebbe agli italiani nel caso davvero dovesse essere lui il candidato del Pdl (o di come si chiamerà il partito dopo il con­gresso nazionale che dovrebbe te­nersi entro fine anno). La decisio­ne ultima non è stata ancora pre­sa, ma il fatto che il Cavaliere ab­bia continuato a tenersi in forma anche in questi giorni (a Villa Cer­tosa ha proseguito con lo jogging iniziato per i parchi di Roma) la­scia pensare che l’ex premier non scarti affatto l’ipotesi di un ritorno in prima linea. Così, ci sta che Ber­lusconi abbia persino ‘testato’ la sua bozza di discorso. L’ha fatto proprio in Sardegna, la sera del 15 agosto, davanti ad una settantina di ospiti insieme ai quali ha festeg­giato il Ferragosto. Una serata ‘so­bria’, in clima da spending review se non solo non s’e’ vista traccia del vulcano di cui tanto s’e’ parlato gli anni scorsi ma non c’e’ stata ne­anche l’ombra di un fuoco d’artifi­cio.

Il Cavaliere, pero’, ha voluto ap­profittare della serata e del fatto che tra gli ospiti non ci fosse nes­sun politico per effettuare il suo personale sondaggio. E ha prova­to per due volte la sua traccia di di­scorso. Che si apre scusandosi con gli italiani per non essere riu­scito in questi anni a portare a ca­sa le riforme per le quali e’ sceso in politica e si e’ impegnato. (à) Nella sua bozza di discorso c’e’ spazio anche per la magistratura. Per quella che, non e’ un mistero, Berlusconi considera un potere in­toccabile capace di cambiare e di­sattendere la volonta’ degli italia­ni. Sono mesi che, pubblicamen­te, il Cavaliere si guarda bene dall’affondare colpi sulle procure, ma e’ ovvio che sul punto continua a pensarla come sempre. E sicco­me- che si voti a novembre o a mar­zo- e’ piu’ che probabile che la cam­pagna elettorale vada a incrociar­si con la sentenza Ruby e con altre nuove inchieste (e non soltanto quella di Palermo sulla presunta estorsione di Marcello Dell’Utri) e’ ovvio che l’ex premier sia intenzio­nato a dare battaglia. D’altra par­te, come ha poi dimostrato l’anda­mento dello spread in questi ulti­mi mesi, forse non sbaglia il Cavaliere quando – confidandosi con i suoi collaboratori – sostiene che la strada che ha portato alle sue di­missioni e’ stata preparata con cu­ra dall’inchiesta sul ‘bunga bunga’ e dallo spazio che gli hanno da­to i giornali ‘rilanciando qualun­que velina arrivasse dalla procura’. Un fronte, quello della giusti­zia, che nella prossima campagna elettorale rischia di essere caldissimo.
Per la prima volta, infatti, non riguarda solo Berlusconi ma – con la vicenda Ingroia – arriva a tocca­re il Quirinale".