Monti: Evasione fiscale, Italia come in guerra

"Io penso che l’Italia si trova in uno stato di difficoltà soprattutto a causa di questo fenomeno e che si trova da questo punto di vista in uno ‘stato di guerra’". Usa una metafora di sapore bellico il presidente del Consiglio, Mario Monti, in una conversazione con il settimanale "Tempi", vicino a Comunione e liberazione. Monti, che domenica a Rimini sarà il protagonista dell’incontro inaugurale del XXXIII Meeting di Comunione e liberazione, sottolinea la necessità di condurre una lotta dura, grazie a "strumenti forti" conto l’evasione: "La notorietà pubblica del nostro alto tasso di evasione contribuisce molto a indisporre nei confronti dell’Italia quei paesi verso i quali di tanto in tanto potremmo aver bisogno di assistenza finanziaria". Nell’intervista (che – secondo quanto filtra dalla redazione di "Tempi" – Palazzo Chigi non avrebbe voluto fosse diffusa prima di domenica), il premier rileva che agli occhi degli osservatori stranieri "l’Italia è un paese molto ricco, però lo Stato ha un fortissimo debito pubblico che magari richiederà domani di aiutarla a rinnovare; eppure ci sono italiani ricchi o medi che sistematicamente non pagano le tasse". Dunque "l’evasione fiscale produce un grosso danno nella percezione del paese all’estero". A proposito del contrasto vigoroso all’evasione, Monti riferisce: "Io stesso, fino a poche settimane fa, quando sono stato anche ministro dell’Economia e delle Finanze e quindi responsabile dell’Agenzia dell’entrate e responsabile politico della Guardia di Finanza, ho sempre incoraggiato fortemente le persone che vi lavorano a fare una dura lotta all’evasione. La seria lotta all’evasione puo’ comportare la necessita’ di momenti di visibilita’ che possono essere antipatici. Ma che hanno un forte effetto preventivo nei confronti degli altri cittadini".

Nella conversazione il premier tocca anche altri temi. A una domanda sulla possibilita’ che Monti resti a Palazzo Chigi dopo il voto del 2013, il premier risponde: "Mi rifiuto di pensare che un grande paese democratico come l’Italia non sia in grado, attraverso libere elezioni, di scegliere una maggioranza di governo efficace e, indirettamente, un leader adeguato a guidarla. Quindi la sua domanda credo e spero non sara’ rilevante". Tra le altre questioni affrontate nella conversazione, quella della giustizia, rispetto alla quale Monti annuncia "numerose novita’" da parte del governo, volte "a dare risposta non solo all’emergenza carceraria ma anche a quella lentezza dei processi che, come calcolato dalla Banca d’Italia, incide negativamente sulla crescita del Paese per un punto percentuale di Pil". Quanto al sempre caldo dossier intercettazioni, "e’ evidente a tutti", secondo il presidente del Consiglio, che "si sono verificati e si verificano abusi". Inoltre, a proposito del dossier istruzione, Monti assicura che il governo "non fara’ mancare al settore, cui riconosce una essenziale funzione complementare rispetto a quella esercitata dalle scuole pubbliche, il necessario sostegno economico". Ma puntualizza che "a cio’ si provvedera’ compatibilmente con i limiti tracciati con i recenti interventi di revisione della spesa pubblica, con la legge di stabilita’ del prossimo autunno". Monti torna poi sull’argomento eurobond, dando conto delle resistenze che si registrano verso questa proposta a livello europeo. "Cio’ significa che probabilmente essi verranno ma un po’ piu’ avanti, quando si saranno fatti passi verso una maggiore messa sotto controllo delle finanze pubbliche dei singoli paesi da parte delle istituzioni comunitarie".

Il tema dell’evasione fiscale e’ stato anche al centro dell’incontro che Monti ha avuto a Silvaplana, dove sta trascorrendo una breve vacanza, con la presidente della Confederazione Elvetica e ministro delle Finanze, Eveline Widmer-Schlumpf. Uno scambio di opinioni sulla situazione economica e finanziaria internazionale, ma anche il comune obiettivo, "prioritario per entrambi i governi", come informa Palazzo Chigi, della lotta all’evasione fiscale. Un incontro che segue quello di Roma del 12 giugno scorso e al tempo stesso un’occasione per prendere in considerazione i lavori in corso e i progressi registrati nel Gruppo di lavoro bilaterale sulle questioni finanziarie e fiscali, istituito a maggio dai due ministeri delle Finanze e che entro l’autunnodovrebbe presentare concrete proposte in tema di evasione fiscale.