
‘Puntualmente vengono presentati dall’Istat, con sconcertante conferma, i dati sulla povertà in Italia, che vedono crescere il numero di persone e famiglie che versano in questa condizione. Il dato nuovo di una già allarmante fotografia dell’Italia, è che la povertà ora attacca anche gli operai, oltre ai pensionati’. Lo dichiara in una nota, il segretario confederale della Cisl, Pietro Cerrito, commentando i dati Istat di oggi sulla povertà in Italia, relativi al 2011. ‘Poichè – continua Cerrito- non ci sono, almeno per il momento, motivi per auspicare a breve una inversione di tendenza, siamo sempre più convinti come Cisl, che non si debba assistere inermi ed inerti a questo fenomeno che sta separando in maniera allarmante il Nord dal Sud del Paese. E’ evidente che anche l’Italia ha la sua ‘Africa povera’ nel Mezzogiorno, un effetto, questo, della recessione in cui il Paese versa ormai da tempo, senza programmi e iniziative concrete per il rilancio e la crescita. Di rigore finanziario si può anche morire e questo è intollerabile perchè sappiamo che esistono programmi di sostegno, tra l’altro, indicati anche dall’ UE’. ‘Le risorse possono essere prese attingendo ai grandi patrimoni immobiliari- conclude Cerrito- tassando le rendite finanziarie, toccando centri di finanza e di potere che fino ad ora non sono stati nemmeno debolmente scalfiti dalle manovre del Governo’.