Bersani: primarie scelta candidato premier aperte e entro l’anno

Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani conferma il Sì alle primarie, chiarendo che non dovranno riguardare solo gli iscritti al Pd, quindi si dovranno aprire a tutti gli altri che si sentono interessati alla scelta del candidato premier dello schieramento di centrosinistra. Nella sua relazione all’Assemblea nazionale dei democratici Bersani ha detto chiaro che non si tratta di una scelta esclusiva dei democratici perchè in gioco non c’è solo il Pd ma l’Italia. Primarie che saranno condizionate dalla riforma della legge elettorale e che dovranno svolgersi secondo regole condivise con chi vuole allearsi con i Democratici. Di qui la previsione di poterle svolgere entro la fine dell’anno. E’ nostra intenzione -ha affermato Bersani- determinare un grande appuntamento di partecipazione per la scelta del candidato dei progressisti alla guida del Governo. Le primarie non le faremo da soli e dunque i tempi e i modi non li possiamo decidere da soli. Lasciatemelo dire con chiarezza: non si parlerà del PD, non sarà il congresso del PD. Si parlerà di Italia e di governo del Paese. Tuttavia possiamo certamente dire quali criteri proporra’ il PD per delle primarie da tenersi, come è logico, in una ragionevole distanza dalle elezioni e cioe’ entro la fine dell’anno. A questo proposito dalla Direzione è venuto un criterio di apertura, un criterio che suggerisce di privilegiare l’allargamento della partecipazione piuttosto che l’allestimento di barriere. Sono personalmente molto convinto di questo criterio che corrisponde all’idea di investire, anche rischiando qualcosa, sul rapporto fra politica e società che oggi è largamente in crisi. In nome di questa stessa logica -ha detto ancora Bersani-, mentre ho ritenuto giusto dichiarare da subito la candidatura del Segretario del Partito Democratico, anche in ossequio alle nostre regole statutarie, ho chiesto e chiedo tuttavia che questa non sia in via di principio una candidatura esclusiva. Avremo dunque modo, nel tempo giusto, subito dopo la ripresa, di investire l’Assemblea dei temi regolamentari e statutari e di prendere assieme le decisioni conseguenti. Chiarito tutto questo, chiarito il percorso e a conclusione di questa relazione io invito con molta forza il gruppo dirigente a non disperdere in queste settimane la chiave giusta del nostro rapporto con il Paese. Qui noi non stiamo aprendo le primarie. Stiamo decidendo un percorso. Credo -ha affermato Bersani- di aver chiarito quale sia il compito immediato che abbiamo: reggere e interpretare la transizione e cominciare ad illuminare una prospettiva di nuovo governo del Paese. La vita comune degli italiani sta subendo dei colpi e devo dire francamente che non arrivano buone notizie per l’immediato futuro. La preoccupazione di tanti scivola spesso verso l’ansia e la paura. La sfiducia diventa sempre piu’ spesso vera tensione. Non possiamo stare in superficie. Non dobbiamo dare l’idea che siamo persi nel mucchio anche noi, in un teatrino che si agita a distanze stellari dal senso comune. Dobbiamo farci vedere sui problemi. Dove c’e’ un problema dobbiamo esserci. Chiarire e chiarire sempre chi ci ha portato fin qui, qual è il senso della nostra posizione oggi e che cosa abbiamo in mente noi per costruire un percorso nuovo. Mentre chiedo di non sottrarci, in nessun luogo, al confronto con le realtà più difficili e scomode, chiedo anche che si apra in ogni luogo una fase di contatti e di dialogo con i protagonisti sociali e civili e con le autorità morali. Se tocca a noi, è tempo di incontrare anche chi non abbiamo incontrato fin qui! Mettiamoci infine un po’ di sicurezza, di solidità e di fiducia. Ce lo dice la tragica realta’ del terremoto che e’ anche una, seppur terribile, metafora. Non è detto che la buona politica debba restare sotto le macerie dei problemi. Assieme a un luogo, a una città, a una fabbrica che rinasce puo’ rinascere anche il rapporto fra una buona politica e i cittadini. Fuor di metafora, ecco dunque, la nostra fiducia, la nostra certezza: l’Italia e la buona politica riprenderanno la loro strada assieme, dandosi la mano’.