Lega, oggi al via il congresso che va oltre Umberto Bossi

Sarà con ogni probabilità un congresso federale di svolta per la Lega Nord quello che si apre oggi al Forum di Assago. Finisce infatti l’era di Umberto Bossi come leader indiscusso e intramontabile, ed emerge la nuova guida di Roberto Maroni che, a meno di sorprese, sarà il candidato unico alla successione al "senatur" come segretario del movimento. Fra i segnali inequivocabili della fine di un’era dovrebbe peraltro esserci anche la decisione di togliere il nome di Bossi dal logo della Lega. "Perchè – ha spiegato ieri l’ex ministro dell’Interno – il simbolo è patrimonio del partito e il consiglio federale è perciò autorizzato a modificarlo’. Maroni, che può contare sul sostegno di due leghisti emergenti come Flavio Tosi e Matteo Salvini, dovrà comunque convivere con la figura comunque ingombrante di Bossi. Per quest’ultimo si profila infatti il ruolo onorario e non operativo di presidente del partito. Ma al di là della nuova nomenclatura che uscirà dalle assise leghiste, sarà importante anche vedere quale sarà la nuova linea politica del Carroccio, finora arroccato su una posizione di opposizione dura e pura al governo Monti che lo ha fatto spesso entrare in rotta di collisione anche con l’ex alleato Pdl. Anche se e’ pur vero che in questi settimane al Senato l’ex maggioranza di centrodestra ha ritrovato margini di intesa in Parlamento sull’introduzione del senato federale e del semipresidenzialismo nella riforma costituzionale. In un congresso che si preannuncia dall’esito dunque scontato, l’unico fermento polemico lo crea un intervista al settimanale Panorama.it del deputato Giacomo Chiappori, bossiano di ferro. ‘Maroni dovra’ sempre fare i conti con Bossi e sperare che Umberto ci sia sempre perche’ la Lega altrimenti sparirebbe – afferma il sindaco di Diano Marina e vicepresidente della commissione Difesa della Camera nell’intervista al settimanale online – Credo non sia giusto che ci sia un unico candidato. Il punto e’ che Maroni ora ha paura di essere sempre l’ombra di Umberto’ ma ‘senza Umberto non riuscirebbe a reggere la Lega, lui da solo’.