
Dopo giorni di estenuanti trattative, che hanno minacciato di tradursi in un clamoroso fiasco, il documento finale partorito dalle 193 delegazioni presenti alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, Rio+20, passa nelle mani dei leader mondiali, che da oggi a venerdì si riuniscono a Rio de Janeiro. Tra i più attesi, ci sono il premier cinese, Wen Jiabao, e il presidente francese, Francois Hollande. Quest’ultimo sarà tra l’altro protagonista di un incontro bilaterale con l’ex capo di Stato brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, tornato alla vita politica attiva dopo aver superato un tumore alla laringe. Nell’intensa agenda dell’ex presidente-operaio è entrato anche il numero uno iraniano, Mahmud Ahmadinejad, a dispetto del vespaio di polemiche che circondano il suo arrivo nella città carioca. I ‘big’ del pianeta dovranno ora approvare la dichiarazione di intenti elaborata dai negoziatori Onu. Possibilmente accorpandola a impegni reali per i prossimi dieci anni. Nonostante da più parti sia stato sottolineato come nel testo sostanzialmente manchi la definizione di mete concrete.