Sviluppo, si cercano 100 mln. Stretta su spending review

Arrivano al capolinea questa settimana due delicati dossier: il dl sviluppo e la spending review. Sul primo si sofferma in modo particolare La Stampa: "Si gioca su 100 milioni la sorte del decreto sviluppo. Di fronte alle resistenze della Ragioneria e del Tesoro, è su questa posta di bilancio che il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera sta cercando soluzioni acconce per finanziare il suo pacchetto di misure per la crescita. Per adesso, l’ipotesi più accreditata riguarda una modifica della tassazione sulle compagnie assicurative estere". Un provvedimento che "non dovrebbe avere ripercussioni significative sui cittadini. L’idea e’ quella di equiparare dal punto di vista fiscale le polizze emesse da compagnie italiane (che dal 2002 sono tassate con un’imposta annua dello 0,35% sulle riserve matematiche) con quelle emesse dalle compagnie straniere che operano nel nostro Paese, che oggi sono esenti". La proposta "potrebbe portare un gettito aggiuntivo di 200 milioni annui, euro più euro meno. Altri 100 milioni erano gia’ stati individuati nei giorni scorsi sui conti del <<Fondo per interventi strutturali di politica economica>> e del <<Fondo per interventi urgenti e indifferibili>>. Con i 300 milioni disponibili si potrebbero finanziare alcune delle idee di Passera, come i bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficienza energetica". E "se anche l’imposta sulle polizze <<estere>> subisse obiezioni, intanto in Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un decreto sugli incentivi all’industria, comprendente alcune misure sulla giustizia (diritto fallimentare, udienza filtro per l’appello nel processo civile) attese dal mondo delle imprese".

Ovviamente, la speranza del ministro e’ che altre risorse possano essere individuate o <<liberate>> dall’operazione di <<spending review>>. Sull’argomento scrive il CORRIERE DELLA SERA: "Spese dei ministeri ancora sotto pressione per garantire il successo della prima fase della spending review, quella che dovrebbe assicurare risparmi non piu’ per 4,2 bensi’ per 5 miliardi. La correzione, resasi necessaria per i danneggiamenti del terremoto in Emilia, dovrebbe essere varata nella riunione di domani del Comitato interministeriale, guidato dal premier Mario Monti. In questa sede saranno abbozzate le linee guida del decreto legge che dovrebbe essere varato a fine mese e che punta a scongiurare l’aumento delle aliquote Iva, a ottobre, di almeno un punto, oltre a garantire risorse per il dopo-terremoto. Ma come si recupereranno queste cifre? Ridurre la spesa pubblica di 5 miliardi tra giugno e dicembre del 2012 equivale ad avere circa 8,5 miliardi di risparmi strutturali dal 2013. Tre miliardi dovrebbero derivare dal taglio della spesa di cui si sta occupando il commissario Enrico Bondi. Il resto dovrebbe essere recuperato da ulteriori tagli alla spesa corrente dei ministeri".

In tema di risparmi, IL GIORNALE si sofferma sulla proposta di Angelino Alfano di dismettere il patrimonio immobiliare dello Stato: "Il Pdl vuole provarci e sta lavorando sotto traccia per presentare, entro un paio di settimane, un vero e proprio patto per il rilancio dell’economia. Il lavoro e’ entrato ormai nel vivo. La prima indicazione era stata fornita da Angelino Alfano all’assemblea annuale dei commercialisti. ‘Dobbiamo fare un piano per l’abbattimento del debito con la vendita del patrimonio immobiliare e degli asset non strategici’. (à) Un indizio al quale si era aggiunto un ulteriore elemento da parte di Gregorio Fontana, uno dei dirigenti piu’ vicini al segretario. ‘Il piano che noi abbiamo ben chiaro e sottoporremo con forza a Monti e’ non solo quello di cercare risorse da una spending review seria, ma anche da un piano di dismissione del patrimonio dello Stato’ spiegava il deputato bergamasco. (à) I dirigenti che se ne stanno occupando piu’ da vicino sono in primis Renato Brunetta ma anche Paolo Romani, Raffaele Fitto e Luigi Casero. Ci sarebbero stati anche alcuni confronti con economisti esterni sul tema della dismissione del patrimonio mobiliare e immobiliare – anche con l’abbassamento della presenza dello Stato nelle societa’ a prevalenza di capitale pubblico – e il Pdl ne avrebbe parlato anche con Edward Luttwak, da sempre fautore di questa tesi".