Authority: la Camera ratifica accordo tra partiti

Oggi la seduta dell’Aula della Camera con all’ordine del giorno il voto per l’elezione di due componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e di due componenti per il Garante per la protezione dei dati personali (Privacy). Gli incarichi avranno la durata di sette anni. Non ci sarà suspense per conoscere l’identikit dei prescelti perchè i partiti di maggioranza, nonostante le dichiarazioni della vigilia sulla necessita’ della massima trasparenza e dell’autonomia da assicurare alle authority, hanno deciso in accordo tra loro i nomi da eleggere. Non c’è stata alcuna audizione nelle commissioni parlamentari per vagliare i candidati per Agcom e Privacy. Il Pd ieri ha convocato i propri gruppi parlamentari e su proposta di Dario Franceschini, presidente dei deputati, ha votato a maggioranza Maurizio Decina, ordinario al Politecnico di Torino, per l’Agcom, Antonello Soro, ex capogruppo alla Camera, e Licia Califano, docente di diritto costituzionale a Urbino, per la Privacy. I candidati del Pd all’Agcom erano 19 e 14 quelli per l’Authority sulla privacy. Non sono mancati i malumori nell’assemblea dei parlamentari del Pd per il metodo di quelle che sono state definite ‘primarie sulle authority’ e alcuni deputati e senatori hanno preferito non partecipare al voto per marcare il dissenso. Tra questi, Arturo Parisi. Con l’indicazione di Soro, inoltre, un deputato in carica viene indicato per una authority che dovrebbe essere per definizione istituzione di garanzia e autonomia. Con il Terzo polo il Pd ha successivamente trovato l’intesa sul nome di uno dei quattro consiglieri dell’Agcom: Francesco Posteraro attualmente vicesegretario della Camera. Il Pdl in un primo tempo aveva puntato i piedi per rivendicare il diritto di eleggere due candidati in rappresentanza della propria area politica ma poi ha accettato l’accordo con gli altri partiti di maggioranza.
Per l’Agcom, il Pdl dovrebbe confermare la candidatura di Antonio Martuscello che fa gia’ parte di questa authority, mentre Antonio Preto, gia’ capo di gabinetto di Antonio Tajani nella Commissione europea, potrebbe essere indicato per la Privacy ma per quest’ultimo incarico nella giornata di ieri è spuntato anche il nome di Augusta Iannini, capo ufficio legislativo del ministro di Grazia e giustizia, moglie del giornalista Bruno Vespa. Franceschini spiega cosi’ la scelta del suo partito: ‘Il Pd ha voluto rispettare il percorso che si era concordemente, anche con il Pdl, scelto all’inizio e cioe’ quello di rispettare i gruppi minori. Il Pdl poi ci ha comunicato che ha cambiato linea, noi con Anna Finocchiaro e Pier Luigi Bersani abbiamo incontrato l’Udc e Fli e concordato sul nome di Francesco Posteraro’. Convocata pure una conferenza stampa di Antonio Di Pietro: ‘L’Italia dei valori è sempre stata contraria a ogni forma di spartizione lottizzatoria dell’Agcom da parte dei partiti, proprio perche’ un organo di garanzia dovrebbe rimanere terzo rispetto al ruolo della politica. Vogliamo essere coerenti con noi stessi e manifestare il nostro dissenso nel modo piu’ netto possibile, uscendo fuori dall’aula parlamentare al momento del voto’. Stessa decisione di non partecipare al voto e’ stata annunciata da Maurizio Turco, a nome dei deputati radicali eletti nelle liste del Pd: ‘Li lasceremo soli a celebrare il rito del loro accordo’. Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa, prende le distanze dall’accordo raggiunto tra Pd, Pdl e Terzo polo: ‘Partiti e istituzioni non hanno capito la domanda di trasparenza che viene dall’opinione pubblica. Avere accettato la presentazione dei curricula e non aver permesso una discussione pubblica rischia di peggiorare ulteriormente il rapporto tra amministratori e amministrati. Le vecchie logiche di scambio politico non possono essere scambiate per pluralismo’. Avantieri alle 15 erano scaduti i termini per la presentazione di eventuali candidati alle authority e sul sito della Camera e del Senato si potevano leggere i curriculum dei candidati fatti arrivare ai presidenti Gianfranco Fini e Renato Schifani.. Tra i candidati, ex parlamentari gia’ facenti parte del Cda della Rai (Giovanna Bianchi Clerici e Rodolfo De Laurentiis), deputati in carica (Roberto Zaccaria e Maria Grazia Siliquini), giuristi di chiara fama (Valerio Onida, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà). Oltre ai quattro posti di nomina parlamentare per Agcom e Privacy, secondo indiscrezioni il premier Mario Monti potrebbe nominare Marcello Cardani, docente alla Bocconi, o Enzo Portarollo, docente di economia all’universita’ Cattolica di Milano, per la presidenza della prima authority.