Guasto check-in e non parte, vacanza rovinata: danno esistenziale

Natale con i tuoi, lo sanno tutti. E dovrà impararlo, a sue spese, anche la compagnia aerea costretta a risarcire il passeggero anche del danno non patrimoniale a causa del decollo tardivo che ha impedito all`utente di trascorrere in famiglia la festa comandata. Senza dimenticare la doverosa riparazione pecuniaria per il disguido. E i soldi dei panini comprati in attesa della partenza, ormai fuori tempo massimo per il classico cenone del 24 dicembre. È quanto emerge dalla sentenza 571/12, pubblicata il 16 maggio dal giudice di pace di Cagliari e riportata dal sito Cassazione.net.

Ottiene quindi 464,70 euro di risarcimento il viaggiatore sardo per la traversia vissuta a Fiumicino. Nel pomeriggio della vigilia di Natale l`uomo si presenta al check in: ha fretta di rientrare a Cagliari, ma c`è tutto il tempo. Al banco accettazione, però, c`è un guasto al terminale: il biglietto fatto su Internet è regolare, ma risulta impossibile rilasciare una carta d`imbarco valida come titolo di viaggio, che dunque serve solo a superare i controlli e restare nell`area in attesa di un ticket che abiliti il passeggero a salire sull`aereo. Ma il volo previsto è stracarico e parte senza l`utente, dirottato sul collegamento successivo.

Quando compra il biglietto on line il consumatore non stampa la documentazione, ma rilasciando la carta d`imbarco "zoppa" all`accettazione il vettore riconosce per iscritto l`avvenuto acquisto del titolo. E la conferma arriva dalla concessione gratuita dalla carta d`imbarco per il volo successivo, alle 21, partenza fuori tempo massimo per partecipare alla cena con i parenti in Sardegna. Insomma, in base alle norme Ue, per il disservizio scatta una compensazione pecuniaria di 250 euro, più le spese documentate di 14,70, per i generi di conforto acquistati in attesa del decollo tardivo, visto che la compagnia non rilascia un buono pasto. Attenzione, però: va liquidata in via equitativa "una lesione da danno esistenziale", pari a 200 euro, che è riconducibile alla festività rovinata.

Trattenuto più del dovuto all`aeroporto, il viaggiatore è privato della gioia di trascorrere la festa comandata con i suoi cari: tipico danno non patrimoniale. Non trova invece ingresso la domanda di ristoro per l`impossibilità di partecipare alla messa di mezzanotte, che non è direttamente riconducibile direttamente al mancato imbarco: nessuna "compressione della libertà religiosa" si configura ai danni del viaggiatore, che pure si dichiara fervente cattolico.