
"Se la società nel suo insieme, le forze politiche imprenditoriali, gli istituti bancari e tutte le espressioni della società riescono a compattarsi sempre più e a fare reti sempre maggiori nel senso della solidarietà, del sostegno e naturalmente anche dello sviluppo e della crescita, penso che nessuno si sentirebbe talmente solo da fare questi gesti inconsulti contro se stesso e tanto meno contro altri". Lo ha detto questo pomeriggio a Genova il presidente della Cei e arcivescovo del capoluogo ligure, cardinale Angelo Bagnasco, commentando i suicidi e gli altri gesti estremi compiuti in queste settimane da imprenditori e lavoratori colpiti dagli effetti della crisi.
Sull’affermazione del ministro Passera, secondo cui sarebbe a rischio la tenuta sociale, il presidente della Cei ha dichiarato: "Certamente le difficoltà di qualunque genere, psicologico, emotivo e anche di tipo economico, non giovano alla sicurezza sociale ma rendono l’ambiente più fragile perché intimorito, impaurito e più debole". Secondo Bagnasco, "è possibile e doveroso superare" tutto questo "attraverso una compattezza a livello sociale".