Crisi: Cerved, fallimenti calano a Nord Est. boom nel Centro-Italia

Nel primo trimestre 2012 i fallimenti delle imprese aumentano del 4,2% su base annuale, Per il sedicesimo trimestre consecutivo infatti, i fallimenti segnano un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è quanto emerge dai numeri diffusi dall’Osservatorio Crisi d’Impresa del Cerved. L’analisi a livello territoriale del primo trimestre 2012 invece conferma le dinamiche osservate nel corso dell’anno precedente: i default continuano a crescere in tutta la Penisola, a eccezione del Nord Est, in cui si registra una diminuzione dell’8,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, grazie ai forti cali osservati in Veneto (-12,3%) e in Emilia Romagna (12,2%). L’aumento dei fallimenti è invece particolarmente intenso nel Centro Italia (+12,7%), maggiore rispetto alla media nazionale nel Mezzogiorno e nelle Isole (+6,5%) e nel Nord Ovest (+4,9%). Nell’ambito delle società di capitale, forma giuridica in cui si concentrano quasi i tre quarti dei fallimenti aperti, aumentano i default soprattutto tra le aziende non in grado di depositare un bilancio valido tre anni prima della procedura (+13,2%) e tra le piccole imprese con un attivo compreso tra 2 e10 milioni di euro (+9,9%). Continuano a incrementare, anche se a ritmi inferiori, le procedure tra le microimprese con un attivo inferiore a 2 milioni di euro (+2,5%) e tra le medie aziende con un attivo compreso tra 10 e 50 milioni di euro (+5,6%).
Continua a ritmi intensi l’aumento dei fallimenti nell’edilizia (+8,4% rispetto ai primi tre mesi del 2011), con l’insolvency ratio (che misura il numero di procedure aperte su 10 mila imprese operative nel settore) che si attesta a 8,3 punti.