Sono più di 9 milioni gli elettori di oltre mille Comuni interessati dal voto amministrativo di domenica e lunedì prossimi che nelle realtà con oltre 15 mila abitanti avrà un eventuale turno di ballottaggio per eleggere il sindaco il 20 e il 21 maggio. Si voterà in tutte le regioni italiane. Le città con più abitanti chiamate alle urne sono Genova, Palermo, Carrara, Catanzaro, Verona, Taranto, Parma, Monza, Rieti, Frosinone e Piacenza. Da qui l’interesse per quello che appare un test elettorale nel mezzo dell’acuirsi della crisi tra politica e opinione pubblica e nel corso dell’esperimento rappresentato dal governo tecnico guidato da Mario Monti. Il primo dato da verificare sarà perciò la percentuale di partecipazione al voto che indicherà se hanno ragione i sondaggi a segnalare una disaffezione degli elettori dalla politica che non avrebbe precedenti nella storia della Repubblica. Si tratterà inoltre di verificare le tendenze alla crescita, alla conferma o al declino delle singole forze politiche e se hanno riscontro le previsioni della vigilia che danno favorito il Pd e il centrosinistra rispetto al Pdl e al centrodestra. E si trattera’ anche di capire quali alleanze si formeranno a livello dei Comuni piu’ importanti e se queste possono avere una proiezione a livello nazionale. In piu’ c’e’ l’incognita rappresentata dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, presente con proprie liste per la prima volta in molte citta’. Ieri sera, tenendo un comizio a Monza (l’unico della campagna elettorale in corso), Silvio Berlusconi ha detto che le elezioni amministrative ‘non hanno un valore politico per il paese’. Il problema, secondo l’ex presidente del Consiglio, e’ un altro: ‘C’e’ una grandissima percentuale di cittadini confusa, che non sa per chi o cosa votare o se valga ancora la pena di votare in un momento di parentesi della democrazia con questo governo provvisorio’. Berlusconi ha pure parlato di ‘festival dell’antipolitica’.
Ma il primo dato da verificare sara’ se l’alleanza tra Pdl e Lega Nord regge in molte realta’ di Lombardia, Veneto e Piemonte o se la diversa collocazione al governo e all’opposizione dei due partiti piu’ l’aggiunta degli scandali che hanno colpito il Carroccio nell’ultimo periodo non abbiano logorato i rapporti tra i due ex alleati nell’esecutivo. La Lega Nord, inoltre, sara’ penalizzata dalle divisioni al suo interno? Caso a parte e’ quello di Verona, dove il sindaco leghista uscente Flavio Tosi, da tempo in polemica con Umberto Bossi, cerca la conferma con una lista piu’ civica che del Carroccio recante il suo nome nel logo. Si scontra con i candidati di Udc e centrosinistra.
Il Carroccio ha deciso di correre da solo praticamente ovunque in Lombardia, dove sono chiamati al voto 126 Comuni. Diversa e’ la situazione del centrosinistra che proprio in Lombardia mette a prova nella maggioranza dei casi l’alleanza tra Pd, Sel e Idv. I riflettori sono puntati su Como, Monza e Sesto San Giovanni. A Carrara, in Toscana, il centrosinistra sperimenta, l’ alleanza allargata al centro. Il sindaco uscente Angelo Zubbani si presenta agli elettori sostenuto da Pd, Psi, Repubblicani, Sel, Federazione della sinistra, Udc e Api. Non sono pero’ molte le realta’ che vedono alleanze di questo tipo. Nel Pd si auspica l’alleanza con il Terzo polo a livello di governo ma in periferia le alleanze sono imperniate nella maggioranza dei casi sui rapporti a sinistra, come ai tempi di Pci e Psi che litigavano in Parlamento per le collocazioni differenti all’opposizione e al governo ma poi governavano insieme a livello locale.
Le elezioni in Calabria hanno come test principale Catanzaro, dove cinque candidati si contendono la carica di sindaco e sono presenti 23 liste con addirittura 694 candidati a occupare i trentadue scranni in Consiglio comunale. Anche qui il Terzo polo non e’ alleato con il centrosinistra. Per la prima volta non e’ pero’ alleato neppure con il centrodestra con il quale governa la Regione e le Province.
Nel Lazio si vota tra l’altro a Rieti e Frosinone. Nella prima citta’ a guidare il centrosinistra e’ il candidato di Sel che ha vinto le primarie del suo schieramento. Il centrodestra ingloba nell’ alleanza perfino la Fiamma tricolore. A Frosinone il sindaco uscente di centrosinistra cerca la riconferma con una coalizione che si estende fino al Terzo polo.
A fare test nazionale sono soprattutto Genova e Palermo. Nel capoluogo ligure lo scontro e’ tra due professori universitari: Marco Doria (che ha vinto le primarie contro le due candidate del Pd Marta Vincenzi, sindaco uscente, e Roberta Pinotti) e il centrista Enrico Musso che guida una lista civica sostenuta dall’Udc e dal Terzo polo. Il Pdl ha un proprio candidato in Pierluigi Vinai, a cui le previsioni non assegnano la possibilita’ di andare al ballottaggio. A Palermo, Leoluca Orlando, gia’ sindaco della citta’, ha rotto l’alleanza di centrosinistra ricandidandosi a primo cittadino, dopo che nelle primarie era prevalso a sorpresa Fabrizio Ferrandelli. Pdl e centrodestra candidano Massimo Costa come sostituto di Diego Cammarata, sindaco uscente dopo due mandati consecutivi. A Palermo c’e’ un’altra anomalia oltre quella della candidatura solitaria di Orlando. L’Udc appoggia il candidato del centrodestra, anche se Pier Ferdinando Casini ha tenuto a precisare più volte che si tratta di ‘una anomala alleanza’. Questa scelta ha diviso il Terzo polo. Fli sostiene infatti un proprio candidato: Alessandro Aricò.
