Neanche il tempo di tirare il fiato e già riprende la corsa elettorale per i due candidati all’Eliseo emersi dalle urne del primo turno delle presidenziali francesi: Francois Hollande e Nicolas Sarkozy. Il presidente uscente ha già chiesto al rivale "tre dibattiti", il socialista, che arriva al ballottaggio da vincitore, gliene vuole concedere uno solo. Per entrambi è essenziale calcolare quanti dei voti ottenuti dagli altri 8 candidati potranno recuperare.
Hollande ha vinto il primo turno con il 28,56% dei voti, ma Sarkozy (27,07%) è riuscito a contenere lo svantaggio. E chi davvero esulta è Marine Le Pen, la candidata del Fronte nazionale, il partito delle destra estrema, che ha ottenuto il 18,2% delle preferenze, un risultato mai raggiunto fino a oggi. Grande successo dunque per la bionda signora che ha ripreso le redini dal padre, unendo un’immagine addolcita del partito alla retorica di Jean Marie. Sarà proprio Le Pen, assieme al centrista François Bayrou (9,11%), il vero ago della bilancia per stabilire chi sarà il prossimo inquilino dell’Eliseo. Più del rappresentante della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, che ha ottenuto l’11,10% dei voti e in ogni caso ha già apertamente invitato a votare per Hollande: o piuttosto, contro Sarkozy, poiché non ha mai nominato il socialista.
Dietro i due grandi candidati e i tre outsider, si è piazzata l’ecologista Eva Joly (2,26%), che ha preceduto nell’ordine Philippe Poutou (1,16%), Nicolas Dupont-Aignan (1,81%), Nathalie Arthaud (0,57%) e Jacques Cheminade (0,25%). Il partito degli astenuti ha toccato il 19,4%, mentre ha votato l’80% degli aventi diritto, una percentuale elevata benché in calo rispetto al 2007 (83,77%).
Hollande dunque può contare su un 15% dei ‘piccoli’ e di Mélenchon. I voti del centrista Bayrou si divideranno fra il socialista e Sarkozy. Il ricco bacino elettorale di Le Pen è quello a cui punta invece il presidente uscente. Sarkozy lo sapeva fin dall’inizio e la sua campagna è stata centrata tutta su temi di destra: il controllo dell’immigrazione, la sicurezza.
La sfida è difficile. Molti elettori del Front National sono allergici alla destra ‘gollista’, e l’immagine di ‘presidente dei ricchi’, amico dei potenti, piace pochissimo agli elettori lepenisti che in larga parte provengono dalle fasce meno abbienti della popolazione e dai quartieri operai. Marine Le Pen si è ben guardata dal dare indicazioni di voto e anzi ieri ha insistito: il successo dimostra che è lei a rappresentare l’alternativa alla sinistra.
I sondaggisti fin qui hanno sempre dato Hollande vincente al ballottaggio con circa il 55% dei voti. Un risultato che dipenderà a questo punto proprio dagli elettori del FN e da quanti di loro decideranno di non andare a votare. Per Le Pen, la partito ora si giocherà piuttosto nelle urne delle legislative di giugno.
