Lavoro, Marcegaglia: Parlamento cambi la riforma

Presidente che fa, anche lei ritira il sì alla riforma verbalizzato da Monti a Palazzo Chigi il 20 marzo? "Noi – risponde Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria – siamo stati gli unici davvero leali rispetto a quella riunione. Quel testo lo avevamo condiviso nonostante già ci fossero per noi cose indigeste. Ma purtroppo, nella notte tra martedi’ e mercoledì, è stato peggiorato sia sull’articolo 18, dove e’ stato reintrodotto il reintegro anche sui licenziamenti per motivi economici, sia sulla flessibilità in entrata. Questo testo e’ sbagliato, ma e’ il governo che ha cambiato posizione, non Confindustria". Se e’ cosi’, il metodo seguito non ha funzionato. "Vediamo come sono andate le cose. Il governo ha fatto una trattativa con le parti sociali ed e’ arrivato a verbalizzare una conclusione che ha visto il consenso di tutte le parti sociali tranne la Cgil; ma dopo ha cambiato la parte sull’articolo 18, nonostante Monti in conferenza stampa avesse detto che non si toccava più, e ha irrigidito la flessibilita’ in entrata. Se è così, tanto valeva non farla la trattativa". Dopo questo scontro e’ cambiato il giudizio di Confindustria sul governo? "No. Noi siamo stati tra coloro che piu’ hanno sostenuto la necessita’ che nascesse il governo Monti. Ribadisco che il premier ha tirato fuori l’Italia dal baratro. I primi passi sono stati nella direzione giusta e continuo a pensare che il governo debba andare avanti. Ma proprio per questo, sento il dovere di dire che questa riforma e’ negativa per il Paese". E quindi va cambiata in Parlamento? "Certo, va cambiata profondamente e se cio’ avverra’ il nostro giudizio potra’ mutare. Altrimenti il rischio e’ che, per vent’anni, ci teniamo una cattiva riforma". Se alla Camere comincia un tira e molla sulla riforma, Monti mettera’ la fiducia. "E’ un suo diritto, ma questo sarebbe negativo, perche’ la riforma e’ sbagliata".