
"Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria italiana segna a gennaio un calo del 4,9 per cento su base mensile e del 4,4 per cento su base annua. Si tratta del calo più marcato da novembre 2009. Giù anche gli ordinativi, che scendono del 7,4 per cento mensile e del 5,4 per cento annuale, il peggior calo annuo da ottobre 2009". Così in una nota il Codacons secondo cui "questo dato era scontato e dimostra che fino a che il governo non farà un dl ‘Salva famiglie’, rilanciando i consumi, sia il fatturato che gli ordinativi non potranno che crollare. Per chi produrre, infatti, se nessuno acquista? Il taglio dell’Irap fatto da Monti – aggiunge – è come un antipiretico per chi ha la febbre: senza un antibiotico che combatte l’infezione il malato non potrà guarire. L’infezione sono le famiglie ridotte sul lastrico con stipendi e pensioni bloccate mentre l’aumento dell’Iva, delle accise e le mancate liberalizzazioni nei settori cruciali, ossia banche, assicurazioni, benzina, luce, gas, commercio, telefonia, fanno galoppare il costo della vita. Per questo il Codacons chiede di non aumentare l’Iva ad ottobre e di lavorare per una seria riforma fiscale. E’ evidente, infatti, che molte detrazioni fiscali possono essere tagliate, dato che vengono concesse indipendentemente dalla condizione economica della famiglia e, quindi, un loro ridimensionamento non inciderebbe sui consumi finali. Oggi – conclude il Codacons – anche un ricco puo’ detrarre l’acquisto di una cucina, le spese sportive, l’assicurazione sulla vita, la ristrutturazione di una villa lussuosa, le spese funebri, le spese di locazione per gli studenti universitari fuorisede, le spese veterinarie per i suoi cani. Meglio tagliare queste, dunque, o aumentare la tassazione delle rendite finanziarie al 23 per cento, piuttosto che alzare nuovamente l’Iva che colpisce anche chi è già ridotto sul lastrico".