Le tre opzioni sul futuro assetto azionario della Sea sono ancora tutte sul tavolo. La giunta straordinaria convocata per il tardo pomeriggio di ieri dal sindaco Giuliano Pisapia non è bastata per trovare un accordo definitivo sul destino della società che gestisce Malpensa e Linate. ‘Nessuna decisione è stata ancora presa’, si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Marino dopo tre ore di riunione. Non è dunque ancora chiaro in che modo il Comune intende trovare le risorse necessarie per garantire investimenti sul trasporto pubblico locale. I treni delle metropolitane milanesi sono obsoleti, in particolare quelli sulla linea 1 risalgono alla metà degli anni ’60.
L’amministrazione comunale intende sostituirli con mezzi di ultima generazione e vuole farlo in tempo per l’Expo 2015. Ed è proprio questo l’unico risultato prodotto dalla giunta di ieri: quello di aver trovato un accordo tra i diversi assessori su quest’ultimo punto. Dal vertice, precisa il comunicato di Palazzo Marino, è emersa ‘la volontà di definire un forte piano di investimenti per dare risposte concrete alle necessita’ e allo sviluppo della citta’ nei prossimi anni. Gli interventi degli assessori hanno confermato l’impegno sulla spending rewiew e sulle iniziative in grado di garantire le risorse necessarie per azione amministrativa che non sia solo di ordinaria amministrazione’. Intenzione, questa, ‘condivisa da tutta la Giunta’.
Accordo sul merito, dunque. Manca, pero’, la condivisione sul metodo. E cosi’ in campo restano tutte le ipotesi della vigilia. Bruno Tabacci e’ lo sponsor di un’ulteriore dismissione di quote Sea dopo quella dello scorso dicembre che ha portato in portafoglio a F2i di Vito Gamberale il 29,75% della societa’ che gestisce gli aeroporti milanesi. Ma l’eventuale cessione (si ragiona su una percentuale compresa tra il 20 e il 30%) fortemente auspicata dall’assessore comunale al Bilancio e’ la piu’ rischiosa sul piano politico per la tenuta della maggioranza. Non e’ solo il centrodestra a innalzare barricate contro questa ipotesi. Sono in molti, anche all’interno del centrosinistra, a storcere il naso di fronte a un’operazione di vendita che per la prima volta nella storia porterebbe Palazzo Marino sotto la soglia maggioranza di una societa’ considerata strategica, soprattutto alla luce dei dividendi distribuiti negli ultimi anni. Cosi’ anche altre soluzioni sono state esaminate dalla giunta straordinaria di ieri: quella proposta dall’assessore Stefano Boeri e condivisa dal direttore generale Davide Corritore di una quotazione in Borsa. E quella di un’alleanza con la Provincia che permetterebbe di presentare al mercato una quota piu’ appetibile, dell’ordine del 40%. La questione verra’ affrontata oggi in una seduta del consiglio comunale dove prendera’ la parola l’assessore Tabacci. Ma non e’ escluso un intervento dello stesso sindaco Pisapia che ancora ieri si definiva ‘assolutamente tranquillo’.
A preoccupare i vertici di Palazzo Marino c’e’ anche l’inchiesta per turbativa d’asta avviata dalla Procura di Milano sulla cessione di quote Sea perfezionata a dicembre.
L’argomento e’ stato affrontato dalla stessa giunta di ieri che su questo si e’ dimistrata compatta. ‘Tutti gli interventi – chiarisce il comunicato di Palazzo Marino – hanno respinto con forza ogni speculazione politica in relazione al bando che ha portato alla cessione del 29,75% di Sea, di cui e’ stata ribadita l’assoluta correttezza e trasparenza come dimostra l’ampia discussione in Giunta, nelle commissioni consiliari e in consiglio comunale’.
