Fisco, svendute a Est 800 Porsche al mese

"’Ascolta Lorenzo, fammi una cortesia. Voglio sbarazzarmi della Range che mi hai venduto. Mandami a casa uno dei tuoi con una targa-prova e riprendetevela. Non ve la porto io perchè ho paura che mi fermino per un controllo’. Ecco, è andata più o meno così la telefonata – racconta il Corsera -, una delle tante ultimamente, tra Lorenzo Schiatti, concessionario Land Rover e Jaguar di Reggio Emilia, e uno dei suoi ricchi clienti. ‘Aveva paura di fare anche solo dieci chilometri dalla sua abitazione fino a qui – spiega Schiatti -. Temeva di incontrare un posto di blocco della Finanza’. Quella Range è già partita. Ora è in Moldavia, in Polonia o in Ucraina, chissà. Caricata su un rimorchio e portata via da uno dei tanti commercianti (o improvvisati tali) stranieri che hanno fiutato il business a distanza e sono diventati pendolari dell’usato di lusso. ‘Chi, come me, percorre tutti i giorni l’autostrada Milano-Venezia – racconta Gianni Oliosi, direttore della comunicazione di Bmw Italia – vede decine di furgoni ai quali è attaccato un piccolo rimorchio. Arrivano dall’Est carichi di badanti e poi ripartono trainando auto usate, naturalmente tutte pregiatissime. Lo scarico (di donne) e carico (di vetture) di solito si svolge nel fine settimana’. Il fenomeno e’ giovane. L’esportazione di grandi Suv, sportive e ammiraglie di seconda mano ha avuto un’impennata negli ultimi tre mesi. ‘Stiamo cercando di monitorare la situazione – dice Sirio Tardella, direttore del centro studi Unrae, l’associazione che raggruppa in Italia i costruttori esteri -. Non abbiamo ancora dati definitivi, perche’ e’ difficilissimo quantificare, ma da una prima proiezione si parla di migliaia di auto al mese che lasciano l’Italia per un giro d’affari milionario’. ‘Noi invece i dati, purtroppo, li abbiamo precisi – spiega Loris Casadei, direttore generale di Porsche Italia -. Eccoli: fino al 2011 lasciavano l’Italia per l’estero 60 Porsche usate alla settimana. Dall’introduzione del superbollo, a dicembre, sono diventate 120. Poi sono arrivati i brutali controlli della Finanza e in gennaio abbiamo registrato la partenza di 200 vetture ogni sette giorni!’. D’altra parte in Italia queste macchine usate non avrebbero mercato adesso. Il superbollo (in qualche caso la cifra che si paga e’ addirittura superiore al valore dell’auto) e il rischio di essere fermati dalle Fiamme Gialle obbliga anche gli automobilisti piu’ facoltosi, ma non del tutto in regola con il fisco, a puntare su vetture che abbiano costi di gestione accessibili e diano meno nell’occhio. Risultato: un’auto usata che vale 40 mila euro finisce in mani straniere anche per soli 25, 30 mila euro. ‘E’ cosi’. Ed e’ logico che noi ne approfittiamo. Il momento e’ magico e in tutta Europa il passaparola e’ stato immediato’. Pasquale Maione vive a Monaco di Baviera e da 32 anni compra auto usate in Italia. Le rivende in Germania, Austria (le migliori) oppure all’Est (quelle con molti chilometri) o addirittura in Sudamerica (‘Dove ho piazzato a 50 mila dollari una Mercedes comprata in Italia per 20 mila euro’). La sua attivita’ in questo periodo e’ frenetica. Una gara quotidiana per battere la concorrenza moldava, polacca, ucraina e ceca (quella che esporta badanti e importa bolidi, per intenderci). ‘Abbiamo il vantaggio di venire in Italia e fare noi il prezzo, altrimenti quelle belle macchine resterebbero invendute continuando inevitabilmente a perdere valore giorno dopo giorno. Conosco bene la situazione perche’ lavoro anche attraverso Internet e compro da privati. Tra loro sono tanti quelli che vendono per paura dei controlli, me lo confessano quando mi metto in contatto per trattare. E allora se chiedono 80, offro 60. Tanto poi alla fine la spunto sempre. Solo che ora in Italia c’e’ un problema. Io ho sempre pagato in contanti. Trattavo al telefono e poi mandavo un mio uomo giu’ con i soldi. Adesso la legge che impone di non poter spendere in contanti piu’ di 999 euro complica tutto. Soluzioni? Bonifici bancari. Ma succede anche che qualcuno di noi consegni la cifra intera al venditore e poi questo la depositi in piccole parti nei giorni successivi. Le auto piu’ richieste? I Suv di lusso soprattutto: Bmw X5, Porsche Cayenne, Mercedes ML. Ma anche Ferrari. Io ne tratto molte in questo periodo’. ‘Non c’e’ da stupirsi – dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione di categoria dei concessionari -. Purtroppo possedere auto di lusso ormai sembra essere quasi un reato.
Commercianti organizzati e battitori liberi fanno il bello e brutto tempo. Un gioco facile viste le condizioni in cui si trovano oggi i concessionari italiani, strangolati dalla crisi. Intendiamoci, si tratta di un commercio in buona parte alla luce del sole, anche se nelle regioni dove l’applicazione delle leggi non e’ mai rigorosa i grossi pagamenti cash non sono un problema nonostante la legge li vieti. Resta il fatto che si conclude la vendita, l’auto parte ma spesso, a destinazione, ha molti meno chilometri sulle spalle di quanti ne avesse alla partenza. All’Est sono abilissimi in queste magie’. E sono abilissimi anche nei trasporti. Non solo bisarche e rimorchi. Molte vetture finiscono oltre confine guidate da autisti improvvisati, di solito un paio, che all’andata, pigiati sul furgone con le badanti, sognano gia’ il viaggio di ritorno al volante di una Porsche o di una Jaguar. Nell’altra Europa, quella per cui il fisco non e’ ancora un problema, c’e’ chi li aspetta al confine con i contanti in mano".