Lavoro, Marcegaglia: sindacato non difenda i ladri

"E’ mentre parla dell’articolo 18 che pronuncia la frase destinata a scatenare le polemiche con i sindacati. Emma Marcegaglia è sul palco – racconta IL SOLE 24 ORE -, a concludere il convegno di Federmeccanica, a Firenze. Inevitabile che si parli della trattativa con il governo sul mercato del lavoro. E quindi dei licenziamenti: ‘Non vogliamo abolire il reintegro previsto dall’articolo 18 per i licenziamenti discriminatori’ e cioè per motivi religiosi, politici, di razza. ‘Vogliamo poter licenziare le persone che non fanno bene il proprio mestiere, gli assenteisti cronici, i fannulloni’, ha detto la presidente di Confindustria. Per poi aggiungere: ‘Vorremmo avere un sindacato che lotta anche fortemente per tutelare i propri lavoratori, ma vorremmo avere anche un sindacato che non protegge gli assenteisti cronici, i ladri, quelli che non fanno il loro mestiere’. Parole che scatenano le polemiche, nei sindacati, che chiedono spiegazioni, e dentro la politica. Con la Marcegaglia che, nel pomeriggio, circoscrive il significato delle sue dichiarazioni: ‘Nessuna mancanza di fiducia o di rispetto nei confronti dei sindacati confederali, con i quali abbiamo firmato l’importante accordo del 28 giugno sul lavoro e con i quali stiamo conducendo una trattativa seria e costruttiva’. Ma va rimarcato ‘che a volte l’articolo 18 diventa un alibi dietro il quale si possono nascondere dipendenti infedeli, assenteisti cronici e fannulloni’. Bisogna combattere sia ‘la cattiva flessibilita’ in entrata’ che la ‘cattiva flessibilita’ in uscita’. E la Marcegaglia cita l’esempio del candelotto tirato a Bonanni: ‘La persona era in malattia, il datore di lavoro lo ha licenziato, il giudice lo ha riassunto’. Ecco l’esempio di quella cattiva flessibilita’ in uscita che tiene lontani anche gli investimenti esteri dal nostro paese: ‘Parlo continuamente con multinazionali e tutte mi dicono che fino a quando non sono sicuri di poter licenziare un assenteista cronico non vengono ad investire nel nostro paese’. Quindi Confindustria su questa battaglia insistera’: ‘Una revisione dell’articolo 18 sara’ molto difficile, ma noi non molliamo, andiamo avanti’. Servono le riforme, per riprendere a crescere. Importante e’ quella del mercato del lavoro, che sta andando avanti in questi giorni: ‘Non vedo l’intenzione del governo di rompere la trattativa con le parti sociali. Anzi, siamo riconvocati per domani’, ha detto la Marcegaglia, convinta comunque che il governo alla fine debba decidere. Sul tavolo oltre alla flessibilità in entrata e in uscita anche gli ammortizzatori sociali: Confindustria ha chiesto al ministro del Welfare i dati sulla cassa integrazione. ‘Per due anni non bisogna cambiare il sistema attuale, ha dimostrato di funzionare e va tenuto in piedi per affrontare questa dura recessione’, fermo restando che per il futuro si puo’ ragionare su una diversa architettura. Anche il presidente di Federmeccanica, Pierluigi Ceccardi, ha insistito sulla necessita’ che si arrivi ad un accordo sulla flessibilita’: ‘Si puo’ trovare una soluzione equa ed efficiente guardando agli esempi esteri’. A suo parere si e’ creata una situazione anomala nelle relazioni sindacali con la non firma da parte della Fiom del contratto nazionale, ma Ceccardi si augura che possa essere superata con il prossimo contratto. E’ anche convinto, come la Marcegaglia, che il sistema degli ammortizzatori sociali per ora vada lasciato cosi’ com’e’. Secondo la Marcegaglia l’Italia ha dimostrato di essere un ‘paese serio, capace di ridurre la spesa pubblica di fare le riforme strutturali. Ora l’Italia sta cambiando’. Ed ha insistito sulla riforma fiscale: ‘ogni euro va destinato a ridurre la pressione del fisco, che è altissima e che non aiuta la crescita, sulle imprese e sui lavoratori’. Mentre sul problema del credit crunch ha annunciato a giorni la firma della moratoria con l’Abi sui debiti"