Genova, lasciano i vertici Pd Bersani: appoggio a Doria

"La telefonata fra il segretario ligure del Pd Lorenzo Basso e Marta Vincenzi è stata gelida: ‘Alla fine – ha detto lei – ci siete riusciti a farmi fuori’. Così Marta la sconfitta, sindaco uscente di Genova distanziata alle primarie di quasi 20 punti dall’outsider sostenuto da Sel, Marco Doria, ha buttato in faccia al Pd quello che ritiene un omicidio politico. Grondano metaforicamente sangue queste primarie del centrosinistra: già nella notte – scrive il Corsera – tutti parlavano di ‘suicidio perfetto del Pd’, ora si aggiungono l’omicidio (femminicidio?) di Vincenzi e l’annunciata resa dei conti interna alla quale il segretario ligure e quello provinciale Victor Rasetto si presentano dimissionari. Ma chiedono ‘una riflessione generale, perche’ non si sbaglia da soli’ e un dibattito sulle regole delle primarie. ‘Io non credo che alle primarie debba sempre vincere un candidato pd, se no che primarie sono?’, prova ad argomentare Rasetto. Ma Pier Luigi Bersani punta il dito sulla doppia candidatura di Vincenzi e della senatrice Roberta Pinotti: ‘Quando ci si presenta con piu’ candidati del Pd – commenta – poi se ne devono accettare gli esiti. Ora bisogna lavorare con entusiasmo perchè si vince con Doria’. E nella telefonata ai segretari locali ribadisce: ‘Sostegno totale a Doria, a Genova non dobbiamo rischiare nulla’. Ma e’ proprio li’ il problema. Il ‘giorno dopo’ porta in superficie le bolle del malcontento: ‘Non c’e’ solo l’arrabbiatura di Marta ú dice Rasetto ú anche parte della dirigenza che la sostiene mette in discussione l’appoggio a Doria. Cosi’ saltano le primarie, salta tutto’. Furioso il deputato Mario Tullo: ‘Tutti con Doria e niente scherzi’. Ed e’ gia’ al suo posto di combattimento l’altra sconfitta, Roberta Pinotti: ‘Muovero’ tutte le energie che ho per la vittoria di Doria. Entrare nella squadra? Non mi voglio imporre, ha detto che vuole gente nuova’. Pentimenti per l’autocandidatura? ‘Nessuno. E non mi sono autocandidata’. Il piu’ calmo e’ il vincitore, che ha gia’ chiesto al Pd genovese un incontro: ‘Questo voto non mette in discussione il Pd ú dice ú ma solo un vecchio modo di gestire la politica’. Incassino coloro che a sinistra gia’ invitano Doria a rompere con i democratici. E anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris quando accenna a un’alleanza vincente Sel-Idv-Movimenti ‘che funziona in tutto il Paese’ va fuori strada. A Genova l’Idv non ha partecipato alle primarie, le ha definite inutili e si ritiene libera. Nelle segrete stanze pd si considera la possibilita’ che Marta Vincenzi metta insieme una lista civica sostenuta dall’Idv. Tanto per passare dal suicidio alle primarie al massacro alle urne. L’Idv (locale, Di Pietro pare di altro avviso) si diverte a non smentire. In città ci credono poco. Ma credevano pochissimo anche a Doria. Nichi Vendola e tutta Sel sottolineano ‘la volonta’ di cambiamento’ espressa dal voto per Doria. Caustico Gianfranco Rotondi (Pdl): ‘Il Pd ha appaltato il governo ai tecnici e i Comuni a Vendola. A quando l’arridatece Berlusconi?’".