Svuota-carceri, domiciliari per 3.300

"Il decreto legge ‘svuotacarceri’ del ministro Severino estende i benefici (la detenzione domiciliare passa da 12 a 18 mesi) già prevista dal decreto Alfano del 2010 che fu votato dalla Lega e frutto’ all’allora ministro dell’Interno, Bobo Maroni del Carroccio, l’assunzione di un certo numero di poliziotti. La norma – annota Dino Martirano sul Corsera– vale fino al 2013 e per ora, con il decreto Alfano, ha consentito ai magistrati di sorveglianza e ai direttori delle carceri di valutare positivamente le posizioni di 3.800 detenuti che hanno scontato a casa loro il residuo pena di un anno. Non si sono verificate evasioni. E così il governo Monti ha deciso di allargare le maglie e di consentire ad altri 3.327 condannati, tanti sono sulla carta i beneficiari di questo provvedimento, di scontare ai domiciliari il fine pena (fino a 18 mesi) dopo aver superato l’esame della buona condotta e della non pericolosità. In questo modo il Guardasigilli stima di poter risparmiare oltre 350 mila euro al giorno nel bilancio del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Ma la norma manifesto del decreto Severino e’ un’altra: e’ quella che estende a tutta Italia (visto che a Roma, Torino e Milano gia’ succede) la possibilita’ di inviare ai domiciliari o di trattenere nelle camere di sicurezza delle questure (e solo in ultima analisi di tradurre in carcere) i fermati in flagranza di reato destinato ad essere giudicati con rito direttissimo. Si evita cosi’ il fenomeno delle cosidette <<porte girevoli>> (persone che finiscono in carcere per pochi giorni) caricando pero’ il peso della custodia e della sorveglianza sulle forze di polizia (che non hanno gradito). Con il nuovo regime i termini massimi per la convalida vengono ridotti da 96 a 48 ore. Viene poi rafforzato (con introduzione di apposito illecito disciplinare) l’obbligo del magistrato di recarsi in carcere per la convalida dell’arresto. E sempre per limitare le dispendiose traduzioni dei carcerati, viene ampliata la platea dei testimoni detenuti che vengono ascoltati nei processi con il sistema della videoconferenza a distanza. Una norma fortemente sponsorizzata al Senato da Ignazio Marino (Pd) e mal digerita dal Pdl prevede poi che il primo febbraio del 2013 verranno chiusi gli ospedali giudiziari (Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Barcellona Pozzo di Gotto, Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere) che attualmente ospitano quasi 1.500 internati (1.387 uomini e 89 donne) e che da quella data dovrebbero essere presi in carico dalle Regioni. Il passaggio sarà molto delicato (si tratta di reperire strutture di cura sufficientemente a prova di fuga) tant’è che il relatore Pdl Luigi Vitali, stavolta d’intesa con Pd e Udc, ha presentato un ordine del giorno che impegna il governo a procedere per tappe il difficile smantellamento degli ospedali giudiziari.

C’è poi la grana dell’emendamento Lusi che estende retroattivamente di 16 mesi (dal mese di ottobre dell’89 al 1° luglio dell’88) la possibilita’ di accedere all’indennizzo per ingiusta detenzione previsto dal nuovo codice del 1989. La relatrice del Pd, Donatella Ferranti ú vista l’impossibilita’ di cambiare il testo, pena una nuova <<navetta>> del decreto con il Senato ú ha concordato con Pdl e Udc un ordine del giorno che di fatto impegna il governo a valutare con la massima attenzione i parametri e i criteri oggettivi di questa estensione retroattiva che, tra l’altro, riapre un termine vecchio ormai di 20 anni e oltre. Nel decreto poi, in attesa che il piano carceri prenda forma e sostanza, ci sono finanziamenti per 57 milioni 277 mila euro che a questo punto potrebbero essere utilizzati per la manutenzione straordinaria degli istituti piu’ malconci. Ma per correggere gli sprechi la maggioranza ú rappresentata stavolta da Pd, Pdl e Udc ú ha predisposto un altro ordine del giorno in cui si impegna il governo ad assumere ú in deroga al divieto ú anche altro personale civile dell’amministrazione penitenziaria per consentire, in via prioritaria, l’apertura di quelle carceri nuove di zecca che rimangono inutilizzate per mancanza di impiegati. Primo tra gli altri il carcere di Rieti che costituirebbe uno sfogo naturale per gli <<sfollamenti>> di Rebibbia e di Regina Coeli. Resta da vedere, ora, quali sono gli ordini del giorno che passeranno il vaglio del governo. Oggi c’e’ la fiducia. Ma il voto finale ci sara’ martedi’: per quel giorno il governo dovra’ esprimersi anche sulla volonta’ di stanziare altre risorse economiche per gli straordinari della polizia giudiziaria e sull’obbligo di effettuare entro sei mesi un monitoraggio degli effetti del decreto".