Alfano: governissimo no, riforme sì

"Una prima intesa c’è, messa nero su bianco in un comunicato congiunto. E siccome porta in calce le sigle dei due partiti che fino a poche settimane fa si facevano la guerra, pur se limitata alla legge elettorale e per principi generalissimi, fa parecchio rumore. Siamo ai prodromi del governissimo evocato tra le righe anche da Silvio Berlusconi, delle larghe intese che Casini vorrebbe rinnovate per i prossimi ‘4-5 anni’? Scuote la testa Angelino Alfano – intervistato dal Corsera -: ‘Questa è più un’aspirazione di Casini che una volontà del Pdl e, mi pare di capire, del Pd: non abbiamo alcun accordo con il Partito democratico’. Quindi al voto ognuno se ne andrà per la propria strada? ‘Certamente, in ambito elettorale ci presenteremo con una coalizione che speriamo possa essere ampia, vasta e che possa portarci al successo. Crediamo che i cittadini debbano sapere in anticipo da chi saranno governati, perchè questa è una grande conquista dalla quale non vogliamo tornare indietro’. Intanto con il Pd vi siete impegnati a cambiare il Porcellum. ‘Sì, vogliamo restituire ai cittadini il diritto di scelta del loro parlamentare, ma senza eliminare la possibilita’ di scegliere il premier, o il saldo finale sarebbe negativo’. Se non e’ un primo passo verso la Grande coalizione, l’intesa di ieri che significato politico ha? ‘Significa che siamo disponibili alla collaborazione tra le principali forze del Paese per fare alcune riforme di iniziativa parlamentare in questa legislatura e sotto questo governo, e penso a 4-5 priorita’. Quali? ‘Per cominciare, la riduzione del numero dei parlamentari, senza perdite di tempo e gia’ a partire dalla prossima legislatura. Poi sicuramente una legge elettorale che stabilisca un rapporto piu’ diretto tra eletti ed elettori’. Pensa a un ritorno delle preferenze? E a che tipo di sistema, tedesco, spagnolo? ‘Alle preferenze preferisco i collegi, sul sistema quel che conta e’ arrivare a un consolidamento del bipolarismo con un meccanismo elettorale che metta il cittadino nelle condizioni di scegliere parlamentare e premier, senza totem ne’ tabu’ e senza dover necessariamente copiare sistemi altrui’. Va alzata la soglia di sbarramento? ‘Si’, serve uno sbarramento molto alto. Perche’ se da un lato si pensa di limitare il premio di maggioranza per rendere piu’ effettiva la corrispondenza con i voti presi, dall’altro non si puo’ frammentare in modo esasperato il Parlamento, pena l’ingovernabilita’ del Paese’. A quali altre riforme dovrebbe applicarsi il Parlamento? ‘Serve un ripensamento del finanziamento pubblico ai partiti, con modalita’ all’americana, e comunque rendendo in qualche modo anche i cittadini partecipi qualora rimanga la componente del finanziamento pubblico. Il tutto in una modernizzazione dell’architettura dello Stato, con riforme costituzionali che se vengono fatte con i due terzi e avviate gia’ prima delle amministrative, possono vedere la luce prima ancora delle prossime elezioni, in modo tale che il Parlamento possa lasciare un segno importante in questa fase dei tecnici’. Una fase che vi ha visto gelidi all’inizio, oggi molto piu’ convinti. Cosa e’ cambiato? ‘Lo valuteremo ora che ci accingiamo al completamento dei primi 100 giorni di governo, che coincideranno con un giudizio piu’ freddo e distaccato degli italiani sull’operato dell’esecutivo. Un giudizio che consentira’ di capire il rapporto che ha il governo con l’opinione pubblica’. Intanto si capisce che il Pd sta assumendo accenti piu’ critici nei confronti del governo e voi piu’ benevoli… ‘Non c’e’ dubbio che il Pd dovra’ riaversi dai festeggiamenti dopo la sbronza per la caduta del governo e fare i conti con la realta’. Per quanto ci riguarda, si e’ trattato di un trauma e perche’ venga assorbito serve del tempo’. Sosterrete il governo fino al 2013? ‘Sosteniamo questo governo con lealta’ e pensiamo di aver fatto la scelta giusta per l’Italia. Vogliamo andare avanti se l’esecutivo dara’ la prova di equilibrio politico sui singoli dossier. Per esempio, le liberalizzazioni sono state fatte per decreto, la riforma del mercato del lavoro non puo’ andare avanti a passo di lumaca. Ecco perche’ sosteniamo gli sforzi di Monti e Fornero, e anzi diamo la nostra forte solidarieta’ per gli attacchi personali al ministro da quando ha detto di voler procedere: e’ un meccanismo inaccettabile che tende a creare intorno a lei un isolamento molto pericoloso’. Per voi e’ imprescindibile che venga modificato l’articolo 18? ‘E’ una modifica che abbiamo proposto 10 anni fa, non abbiamo cambiato idea. Cogliamo significative aperture da parte di alcuni sindacati piu’ riformatori e non siamo per esasperare lo scontro sociale ma per creare meccanismi di flessibilita’ che producano piu’ occupazione: la riforma del mercato del lavoro non deve servire a licenziare meglio, ma ad assumere di piu’. Sul mercato del lavoro il governo rischia? ‘Dipendera’ molto dalle scelte che fara’ e dal comportamento del Pd, che dovra’ prendere atto che non ci si puo’ fermare per pure ragioni ideologiche. Siamo fiduciosi che il governo, dopo avere dialogato, decidera’. Voi andrete incontro al Pd facendo marcia indietro sulla responsabilita’ civile dei giudici?
‘Sul principio del "chi sbaglia paga" e "la legge e’ uguale per tutti", anche per i magistrati, non torneremo indietro.
Ovviamente, se il governo proporra’ emendamenti (che non siano soppressivi), noi non resteremo sordi e ciechi’. Lei punta a un’alleanza ampia per il 2013, ma ancora non si sa se alle amministrative vi presenterete con la Lega. ‘Pensiamo che il filo del rapporto tra noi e la Lega non sia reciso e la nostra alleanza non sia archiviata. Speriamo che anche in queste amministrative ú nonostante arrivino nel momento di massima turbolenza ú si possa collaborare, come il Pd sta facendo con Idv o con Sel, che pure si oppongono al governo Monti almeno quanto la Lega’. Con l’Udc siete piu’ vicini o piu’ lontani? ‘Noi abbiamo sempre lo stesso obiettivo, la ricomposizione dell’area moderata. Queste amministrative giungono troppo presto per consolidare un’alleanza organica ú sebbene in molti casi noi governiamo insieme e potremo tornare a governare insieme ú pero’ se utilizzeremo bene il 2012, potrebbe determinarsi qualcosa di nuovo per la politica italiana. Questo e’ da tempo il nostro auspicio, questo spero avverra’. Casini pensa a una grande alleanza moderata per il 2013 aperta a ministri del governo in carica. Voi? ‘Nessun pregiudizio, ma la prima cosa che i ministri devono fare e’ far bene i ministri, perche’ se gia’ si pensa ad altro, forse si e’ distratti dall’attivita’ del governo. Ovviamente da qui alle elezioni tutti potranno valutare e giudicare chi e’ stato ministro efficiente e chi no, chi ha servito il Paese e chi ha utilizzato la propria poltrona per ambizioni personali. Anche se io credo, e spero, che nel governo nessuno appartenga alla seconda categoria’".