DAVIGO, MANI PULITE INUTILE, TUTTI UNITI CONTRO PROCESSI

‘Mani Pulite poteva essere una svolta, invece è stata tentata una restaurazione’ e ‘girano più tangenti oggi di allora’. Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, Piercamillo Davigo, ex pm del pool di Milano ora giudice di Cassazione, secondo il quale ‘centrodestra e centrosinistra’ sono stati ‘uniti nell’ostacolare i processi’. A vent’anni dall’arresto di Mario Chiesa, il 17 febbraio 1992, ‘il debito pubblico che tuttora scontiamo – osserva – continua ad essere il frutto prodotto in quarant’anni da quel sistema là’. E ‘il potere politico, tutto, di centrodestra e di centrosinistra, a fronte del quadro devastante emerso dalle indagini non si è affatto preoccupato di prendere provvedimenti per contenere la corruzione ma semplicemente di contrastare e rendere più difficili i processi’. La parte berlusconiana, aggiunge, ‘in modo spudorato’, rendendo ‘il falso in bilancio perseguibile solo su querela degli azionisti’. E l’altra parte ‘ha dimostrato abilità più sottili, senza leggi ad personam. Per esempio con la riforma dell’abuso d’ufficio’. E oggi arriva anche la responsabilità civile dei magistrati ‘che è comunque demagogica, la sua estensione comporterebbe solo un maggior premio assicurativo da pagare. Ma a quel punto si porrebbe un problema di tutela sindacale perchè a esempio l’assicurazione per la responsabilita’ civile sui veicoli dello Stato e’ pagata dallo Stato, non dagli autisti’. Mani Pulite, comunque, ‘è partita banalmente perchè il sistema aveva finito i soldi. Finche’ il costo delle tangenti poteva essere caricato sul prezzo degli appalti, e le amministrazioni pagavano, gli imprenditori erano ben contenti di corrompere i partiti. Altro che vittime’. Poi quando le amministrazioni hanno iniziato a non pagare piu’ i lavori ‘si sono arrabbiati e sono venuti da noi, tutto qui’. Ma ‘non siamo un popolo sbagliato, siamo solo uno Stato con leggi sbagliate piu’ facili da aggirare’.